Sesto anno consecutivo di aumento della fame nel mondo
Viviamo in un’epoca che passerà alla storia per la sua stridente contraddizione: mentre centinaia di milioni di esseri umani lottano ogni giorno contro la fame, i governi del mondo spendono come mai prima d’ora in armamenti. Due facce di una stessa realtà impazzita, che fotografa un’umanità fuori rotta, come ha denunciato con lucidità António Guterres, segretario generale dell’ONU.
I dati parlano chiaro, senza bisogno di interpretazioni complesse.
Il nuovo rapporto del SIPRI ci dice che nel 2024 la spesa militare globale ha raggiunto l’impressionante cifra di 2.718 miliardi di dollari. È il più rapido aumento annuale dalla fine della Guerra Fredda. Mai così tanti soldi sono stati assorbiti dagli eserciti, dalle fabbriche di armi, dalle guerre dichiarate e da quelle "a bassa intensità", che quotidianamente divorano vite e risorse.
Nello stesso tempo, un altro rapporto – quello del Food Security Information Network – ci consegna un’altra fotografia, altrettanto drammatica: 295 milioni di persone in 53 Paesi sono in condizioni di fame acuta, 14 milioni in più rispetto al 2023. Tra loro, quasi 38 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di grave malnutrizione. È il sesto anno consecutivo in cui la fame nel mondo peggiora. Non è una parentesi, è una tendenza.
Il rapporto sulle crisi alimentari ci ricorda che i conflitti armati sono la prima causa di fame: 140 milioni di persone colpite dalla guerra in 20 Paesi.
La situazione a Gaza è catastrofica.
La fame nel XXI secolo non è solo un'emergenza, è – come ha detto Guterres – "un fallimento dell’umanità". E se oggi cresce, non è perché mancano le risorse, ma perché mancano la volontà politica, la solidarietà concreta e un nuovo ordine di priorità.
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L'allarme. Per il sesto anno cresce la fame: 295 milioni di persone senza cibo (sabato 17 maggio 2025)
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/per-il-sesto-anno-cresce-la-fame-in-295-milioni-senza-cibo
Approfondimenti
https://www.fsinplatform.org
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