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    Verso il People’s Peace Summit di Gerusalemme, 8-9 maggio

    Piazza bella piazza a Tel Aviv

    Una bella, robusta, coraggiosa, trasversale e quanto mai sentìta anticipazione di come potrà essere il Peace Summit di Gerusalemme si è tenuta il 24 aprile a Tel Aviv. Dove in migliaia hanno riempito piazza Habima per la più grande manifestazione contro la guerra da quando la guerra è cominciata.
    26 aprile 2025 - Daniela Bezzi
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    La fuga dei cerberi

    Coautori del colpo di Stato in fuga
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  • Voltana
    Per condividere la memoria

    Archivio Luciano Marescotti

    L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
    24 aprile 2018
  • Voltana
    La lotta contro il nazifascismo in un piccolo paese della Romagna

    Il dovere di ricordare

    Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
    24 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
  • Voltana
    L'opera include testimonianze, documenti e fotografie con l'obiettivo di preservare la memoria

    Finalmente liberi!

    Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
    24 aprile 2025 - Alessandro Marescotti

Forum: Tarantosociale: le tue news

3 ottobre 2006

Siamo al redde rationem

Uscire dalla crisi si può. Occorrono competenza, onestà, partecipazione e trasparenza.
Autore: Giovanni Matichecchia

Siamo al redde rationem, più semplicemente alla resa dei conti. Per molti politici nostrani rendere conto è ripresentarsi alla consultazione elettorale e ricevere, magari pilotandolo, il voto popolare. Questa volta non è così. Chi ha fatto scempio di questa città può evitare di ripresentarsi alla consultazione popolare. Il malcontento che si respira nella pubblica opinione è così forte che un poco di buon senso dovrebbe consigliare di passare la mano. Ma sappiamo anche quanto certe facce di bronzo siano ineguagliabili. L’economia, lo stesso futuro di questa città è stato messo in ginocchio. Che cosa potranno dire alle numerose famiglie che sono state ridotte al lastrico. Che cosa potranno dire per sollecitare la fiducia dal momento che hanno annientato ogni più piccolo barlume di rispetto nei loro confronti. Che cosa potrebbero mai fare per risollevare questa città considerato il loro truffaldino metodo di amministrare. L’auspicio che si respira tra la gente è: andatevene, non fatevi vedere mai più. Abbiamo bisogno di facce pulite, di uomini non compromessi, di persone serie e oneste, di amministratori competenti.

Anche chi, dai banchi dell’opposizione, ha notarilmente ratificato con i silenzi o le sterili proteste, è giusto che rifletta sulla possibilità di ripresentare alcuni candidati. Dalle forze di opposizione ci aspettiamo un vigile controllo e una serrata denuncia di fatti, uomini (nomi e cognomi), e situazioni. Tutto questo non è avvenuto e continua a non avvenire. Gli intrecci con i potentati e le consorterie sono presenti anche nelle forze di opposizione (vedi la denuncia di Nello De Gregorio su alcune sponsorizzazioni).

Non meno gravi sono le responsabilità di alcuni sindacati direttamente presenti con i propri uomini nelle vicende di latrocinio del patrimonio comunale, e non solo. Anche ai sindacati chiediamo il controllo degli uomini che operano in nome e per conto del sindacato. Ci sembra lontana l’epoca in cui i sindacati difendevano gli interessi dei lavoratori. Ora tutelano l’interesse di una ristretta cerchia di sindacalisti.

Dalle opposizioni e dai sindacati ci aspettiamo una difesa degli interessi dei cittadini di Taranto. Una cittadinanza che sembra indifesa da soprusi e arroganza. Forse è l’ora che i cittadini si difendano da soli. È l’ora che vengano adottati strumenti di controllo dal basso senza intermediari. Solo così sarà possibile mettere le briglia ad una classe amministratrice che ha deluso ogni più piccola aspettativa di democrazia.

Il prossimo sindaco potrà solo avvantaggiarsi da una rigorosa vigilanza da parte degli amministrati. Meno discrezionalità meno errori.

Ecco questo deve essere il prossimo sindaco: garante di un esemplare metodo di collegiale e competente gestione della cosa pubblica, della più rigorosa trasparenza, del rispetto della volontà popolare.

Ciò significa che cospicue energie dovranno essere indirizzate nella più congrua e adeguata informazione dei cittadini e nella sistematica consultazione-ascolto della volontà popolare.

Per piacere non riproponeteci i nomi dei soliti trombati o, peggio, di coloro che devono rendere conto di qualcosa alla giustizia. Innocenti fino a prova contraria ma che vengano lasciati liberi di difendersi fino in fondo senza coinvolgere le istituzioni e l’intera città. Anche i partiti insomma diano un segno, una prova di volontà di riscatto dopo gli innumerevoli errori commessi, dopo le liti interne, dopo la perduta abitudine ad ascoltare la gente.

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