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31 marzo 2009

W LA DIOSSINA

LA REGIONE PUGLIA PROROGA PER ALTRI TRE MESI LA DIOSSINA DA RIDURRE NELLO STABILIMENTO ILVA DI TARANTO.
Autore: Mauri

Per chi conosce la Puglia , ed in particolare il versante jonico ,solo come da cartolina , è giusto che si sappia una volta per tutte ,che nel tarantino , nel tratto di strada che collega Taranto a Massafra cè l’ILVA .L’ILVA è una società per azioni del Gruppo Riva che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell’acciaio. Con il nome della originaria azienda fondata nel 1905, è nata sulle ceneri della dismessa Italsider. Prende il nome dal nome latino dell’isola d’Elba, dalla quale era estratto il minerale di ferro che alimentava i primi altoforni costruiti in Italia a fine Ottocento.L‘ILVA di Taranto è lo stabilimento italiano più importante , e rappresenta uno dei maggiori complessi industriali per la lavorazione dell’acciaio in Europa . Rappresenta anche il più imponente ecomostro presente nel territorio , che per le sue emissioni velenose di diossina , tocca livelli di inquinamento superiori a quelli previsti dagli statuti europei , in più il territorio del tarantino , secondo le statistiche , è tra le zone d’Italia con il più alto rischio di tumori. Giusto per dare un pò di numeri , nell’anno 2002 , lo stabilimento ILVA emetteva diossina pari al 30,6 del totale italiano.Il consiglio regionale pugliese , aveva finalmente deciso che in aprile l’Ilva avrebbe dovuto ridurre le emissioni , ma qualcosa è andato storto . E’ stata slittata a tre mesi questa benedetta riduzione , che probabilmente avverrà a giugno, ma con una novità senza precedenti in Italia . In pratica si prevede che dal mese di giugno , ci sarà un monitoraggio lungo 6-8 ore, per tre volte all’anno ,all’Ilva e in tutti gli stabilimenti pugliesi che sprigionano policlorodibenzodiossina (Pcdd) e policlorodibenzofurani (Pcdf). Saranno a carico dei gestori degli impianti e realizzati da Arpa e Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il Consiglio regionale ha infatti modificato la legge al Parlamento europeo come “emendamento Ilva”, varata lo scorso 19 dicembre. A partire dal dal 30 giugno 2009 gli impianti potranno emettere in atmosfera una quantità massima di diossina pari a 2,5 nanogrammi per metro cubo e fino a un massimo di 0,4 nanogrammi a partire dal 31 dicembre 2010. I limiti previsti in Italia sono invece di 10 nanogrammi. Solo il Friuli ha stabilito un limite di 0,4 nanogrammi. La modifica arriva dopo l’accordo raggiunto tra Ministero, sindacati, Regione, Provincia e Comune di Taranto . Si aspettano tempi nuovi nella terra tarantina , sembra che qualcosa stia cambiando , e per fortuna in meglio . L’ ILVA di Taranto ha segnato un epoca , l’epoca dell’acciaio , l’epoca dei successi e dei “mezzi imprenditori” , ma la magia non dura per sempre , e sicuramente anche la recessione economica ha messo il suo zampino . Siamo stanchi , siamo molto stanchi , l’interland Tarantino non deve essere conosciuto solo per il più alto numero percentuale di cassaintegrati e malati di cancro , NOI MERITIAMO DI PIU’ …….. LA GENTE HA IL DIRITTO DI VIVERE SERENA …….

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