Iraq: Sessa e Terracciano, informazione strategia vincente concluso progetto farnesina per comunicatori dell'informazione
ROMA, 29 set - L'Iraq del futuro ha ''fame di informazione'' ed esportare democrazia significa anche comunicazione trasparente; la strategia vincente che ''alla guerra delle armi sostituisce la guerra delle idee''. E' il messaggio forte lanciato oggi dall'ambasciatore Riccardo Sessa, direttore generale per i paesi del Mediterraneo e per il Medio Oriente della Farnesina, al termine del un corso d'aggiornamento per 28 portavoce ministeriali e capi uffici stampa iracheni - organizzato in collaborazione con la Task force Iraq istituita presso il ministero degli Esteri e con il contributo di Autostrade per l'Italia, Finmeccanica e Lottomatica - le societa' Euro Forum e Running. I risultati dell'iniziativa sono stati illustrati questa mattina in una conferenza al Senato oltre che da Sessa, dal portavoce della Farnesina, ministro Pasquale Terracciano, dall'ambasciatore di Baghdad a Roma,Mohamed Al Amili, e da Stefano Colarieti, coordinatore del progetto scientifico. Amili ha ribadito la grande riconoscenza del suo Paese verso l'Italia. L'ha definita infatti una presenza ''imprescindibile'', della quale l'Iraq ha ''assolutamente bisogno'' per garantire la sicurezza, come degli interventi della Task force ha bisogno per ritornare alla vita normale. E' proprio grazie alla Task force istituita presso il dicastero degli Esteri - ha sottolineato il portavoce della Farnesina, Pasquale Terracciano - che e' stato possibile coinvolgere nella ricostruzione questa iniziativa. Patrocinata dal Senato, dal ministero delle Comunicazioni e dall'Ordine nazionale dei giornalisti, si propone di rafforzare appunto il processo di democratizzazione in corso in Iraq mettendo a disposizione dei comunicatori istituzionali del Paese mediorientale le esperienze maturate in Italia nel settore dell'informazione pubblica. Il successo delle prime elezioni parlamentari in Iraq e' stato un segnale ''molto positivo'', ha spiegato l'ambasciatore Sessa. Il prossimo 15 ottobre gli iracheni torneranno alle urne per il referendum sulla nuova costituzione e le attivita' di comunicazione messe in atto dalle pubbliche amministrazioni irachene saranno determinanti per ''informare i cittadini e favorire il loro diritto di accesso e di partecipazione alla costruzione del nuovo sistema istituzionale''. Gli iracheni hanno fame di informazione. Dalla caduta di Saddam Hussein sono nate infatti molte radio private, 30 televisioni indipendenti e circa 200 giornali, che oggi consentono agli iracheni di partecipare al dibattito sul progetto costituzionale che si concludera' il prossimo dicembre con le elezioni per il rinnovo del parlamento. Secondo Colarieti per crescere e affermarsi ogni ''giovane democrazia ha bisogno, oltre che della partecipazione al voto, anche di un giusto livello di controllo sul funzionamento delle istituzioni, che i cittadini iracheni potranno esercitare soltanto se saranno bene informati''. Il corso, al quale hanno partecipato i portavoce dei ministeri iracheni della Difesa, dell'Interno e del Petrolio, ha avuto una durata di quattordici giorni: lezioni in aula con seminari, workshop e visite presso sale stampa istituzionali italiane. Scopo del progetto e' anche quello di contribuire a sviluppare in Iraq una positiva strategia di comunicazione per rendere note all'opinione pubblica le attivita' svolte dall'Italia nei settori dell'istruzione, della sanita' e della tutela del patrimonio culturale di quel Paese. (ANSA).
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