I 60 anni di Amnesty International a "Più Libri Più Liberi"
Alcuni scrittori, giornalisti ed artisti, con 16 brevi interventi, hanno contribuito a scrivere il libro di Amnesty International che ne celebra i sessant’anni di attività, dedicati alla denuncia e alla difesa dei diritti violati.
All'incontro organizzato durante la fiera della piccola e media editoria partecipano le giornaliste Angela Caponnetto e Caterina Bonvicini, l’autore ed interprete di teatro Ascanio Celestini ed il portavoce dell’associazione in Italia Riccardo Noury. Ricordano che spegnere la luce sui fatti, evitando di informare, non è meno grave di altre lesioni dei diritti di individui e minoranze. Lo si può fare anche attaccando un giornalista. Se ne può soffocare il racconto soffiando sul fuoco, accendendo polemiche, stravolgendo il valore e la logica degli eventi.
Quella barca a vela di cui non si doveva parlare
La barca a vela Alex su cui si trovava Angela Caponnetto, allestita dalla rete di associazioni “Mediterranea”, doveva essere utilizzata solo per operazioni di pattugliamento. Ma il gommone che ha raggiunto, stracolmo di persone (54), poteva ribaltarsi da un momento all’altro.
La giornalista racconta con emozione cosa accade ad ogni salvataggio. Siamo nel luglio 2019. Calarsi in acqua nei tender significa essere fisicamente tra persone allo stremo, sentirne le grida e il terrore, fare esperienza di immagini e odori che rivelano le condizioni terribili che hanno condiviso. Significa accorgersi che la vita e la morte sono l’una accanto all’altra, a pochi secondi di distanza. Dopo un difficile trasbordo, in 70 - compresi l’equipaggio, molte donne tra cui 3 incinte ed un neonato, bambini con le braccia ustionate e un adolescente che avevano costretto ad azioni terribili - hanno affrontato ancora rischi e disagi in una barca di 18 metri in cui scarseggiava tutto: bagni, acqua, cibo, riparo dal sole, attrezzature. Entrata nel porto di Lampedusa in condizioni igenico-sanitarie pesantissime, per ore la barca non ha potuto sbarcare nessuna delle 57 persone che vi erano rimaste, italiane e non. Un’esperienza durissima. Storie da incrinare la voce, con negli occhi il dolore, le piaghe, e nella mente l’idea che l’ingiustizia trionfa sempre una volta di troppo.
Fuga dall'Egitto e dalle periferie
La scrittrice Caterina Bonvicini è stata in missione a bordo della Mare Jonio, della rete “Mediterranea”, e della Ocean Viking, di “Sos Mediterranée” e “Medici Senza Frontiere”. Racconta che ora in Egitto,dopo aver espresso qualche critica nei confronti del governo di Abdel al-Sisi, continuano a sparire studenti giovanissimi. Nessuno lo spiega – e secondo la scrittrice proprio grazie ad Amnesty International abbiamo qualche notizia - ma è per questo che stanno aumentando le fughe di adolescenti le cui famiglie comprendono il pericolo. Le prove da affrontare sono atroci. E' stato così per un ragazzo di 16 anni – chiamato convenzionalmente Ammar - per due anni rapito continuamente e fuggiasco; ha evitato a duro prezzo che alla madre malata venisse spedito un video che avrebbe potuto spezzarle il cuore, riprendendo le torture inflittegli dai suoi carcerieri in Libia, ed ha vissuto esperienze che non avrà mai il cuore di raccontare ai suoi familiari.
Anche la scrittrice - come Ascanio Celestini, che ama cogliere e raccontare “l’altrove” vicino a noi - ricorda Davide Bifolco, 16 anni, napoletano del quartiere Traiano, unito da una morte tragica ad Ugo Rosso, 15 anni. Ragazzi di cui è difficile parlare, entrambi colpiti a morte (il 4 settembre 2014 Davide, che non fermava la sua moto ad un posto di blocco, e il primo marzo 2020 Ugo, che cercava di rapinare un passante, carabiniere fuori servizio). Secondo Celestini ci sono luoghi che esploriamo di tanto in tanto e che qualche volta perfino ci attraggono, ma da cui non ammettiamo che qualcuno possa allontanarsi e venirci a turbare; che quei ragazzi, gli amici, i murales, le loro vite e anche gli errori escano dall'ombra è importante per tutti, come ogni questione di giustizia.
Poco dopo, in un altro incontro, Noury parlerà ancora della situazione in Egitto e dei giovani che, come Patrick Zaki - lo studente che frequenta l’Università a Bologna - rischiano la vita e la libertà. Nel frattempo, lo scorso 8 dicembre, Zaki ha potuto lasciare il carcere, in attesa della sentenza che verrà emessa da un Tribunale che continuerà a giudicare sulla base dello stato di emergenza dichiarato dal Presidente Abdel al-Sisi.
Caterina Bonvicini, scrittrice, collabora attualmente con l’Espresso e Robinson.
Ascanio Celestini è autore e interprete di teatro.
Riccardo Noury è il portavoce di Amnesty International Italia.
Articoli correlati
- Palestina-America Latina
Genocidio a Gaza, la fase più estrema di un lungo processo coloniale
Francesca Albanese ha presentato il suo ultimo rapporto sul massacro del popolo palestinese9 maggio 2024 - Giorgio Trucchi - I primi mesi della presidenza Milei sono un incubo
Una motosega sull'Argentina
Milizie parapoliziesche, aggressioni, negazionismo in tema di diritti umani e indulto per i repressori. Lo denuncia, in un dossier, anche Amnesty International14 aprile 2024 - David Lifodi - Elaborato dall’impresa israeliana NSO Group, il sistema è utilizzato per intercettare i giornalisti
In Messico lo spionaggio di Pegasus
Tra coloro che sono stati tenuti sotto controllo, a loro insaputa, i membri del Grupo Interdisciplinario de Expertos Independientes che indagavano sul massacro dei normalistas di Ayotzinapa e gli esponenti del Centro de Derechos Humanos Miguel Agustín Pro Juárez.20 luglio 2023 - David Lifodi - “Day X”, il giorno fatidico per Assange, si avvicina
Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista
Stella Moris Assange, moglie di Julian, ha tenuto una affollatissima conferenza stampa ieri a Ginevra dove ha annunciato che la data del pronunciamento dell’Alta Corte è vicina. Nel gergo degli attivisti, quel giorno è “Day X” mentre il giorno dell’estradizione di Julian, subito dopo, è “Day Y”.11 luglio 2023 - Patrick Boylan
Sociale.network