Intervista da Tokyo sulla proibizione delle armi nucleari
Il Giornalista Minetaka Shimada dal Giappone: intervista sul Trattato di Proibizione delle armi nucleari.
Minetaka Shimada del giornale Akahata intervista gli attivisti ICAN Fabrizio Cracolici, Alfonso Navarra, Laura Tussi sull'entrata in vigore del Trattato Proibizione Armi Nucleari.
Un ponte Tokyo - Milano: intervista del dicembre 2020
Il TPAN entra in vigore. La situazione in Italia. Il 40 % dei parlamentari lo ha sostenuto.
Il Trattato di proibizione delle armi nucleari fra poco entrera’ in vigore (22 Gennaio 2021 n.d.r). Prima di questo evento storico, abbiamo parlato con i membri di ‘Disarmisti Esigenti’, organizzazione di pace in Italia, sul significato di questo trattato e la loro attivita’. Ecco l' intervista di Laura Tussi, Fabrizio Cracolici e Alfonso Navarra. (intervista con Zoom)
Parliamo del libro con il titolo “Memoria e futuro” che uscirà a marzo/maggio 2021. “Memoria e futuro” è lo strumento culturale di una rete di attivismo pacifista che stiamo costruendo in un progetto. Questa è la rete di educazione alla terrestrità.
Allora che cosa è la “terrestrità”?
E’ un pensiero o parola nuova creata da Disarmisti Esigenti. Noi pensiamo che è dovere del popolo tutelare la Terra, da dove deriva l’evoluzione della specie umana. Gli umani hanno il dovere di tutelare la Terra con la coscienza ecologica e planetaria e con l’antifascismo sociale e l’internazionalismo. Queste istanze devono essere riconosciute nel diritto internazionale. Le varie attività per tutelare il clima e promuovere il TPAN fanno parte di questo progetto. Per questo noi ci dedichiamo al progetto Rete di educazione alla Terrestità e il libro “Memoria e futuro” servirà a promuoverlo.
L'entrata in vigore di TPAN e’ una buona notizia che incoraggia tutto l'umanità. Adesso abbiamo questo trattato importante, la comunità internazionale deve fare tutto lo sforzo per attuarlo e deve essere tenuto in considerazione. Non basta aumentare solo il numero dei paesi firmatari, occorre una strategia complessa e articolata.
L’Italia è un membro della NATO. Con il nuclear sharing, qui in Italia ci sono le bombe nucleari, arsenali nucleari americani nelle basi. Anche i sommergibili con armi nucleari usano i nostri porti. Il nostro governo ci spiega, in ossequio al concetto strategico NATO, che la deterrenza nucleare è la suprema garanzia di sicurezza.
Però la maggioranza del popolo non vuole avere o mantenere gli arsenali nucleari nel territorio italiano. Poi nel parlamento, la Camera (630 seggi), più o meno 40 % dei parlamentari della scorsa legislatura, ha promesso di sostenere il TPAN?
La cosa importante adesso è far loro esprimere chiaramente la loro contrarietà alle armi nucleari e far loro promuovere l’abolizione delle armi. Perchè quando noi chiediamo la loro posizione sull’abolizione delle armi nucleari, ci dicono sempre “Si, Si, certo....noi siamo contro le armi nucleari”. Ma alle parole non seguono poi azioni concrete!
Allora parliamo della situazione del mondo attuale?
E’ un mondo in via di cambiamento, per esempio, in Germania il leader della SPD (la socialdemocazia) chiede agli Stati Uniti di togliere le armi nucleari americane dal territorio tedesco. Il presidente francese Macron parla di difesa indipendente europea che non deve essere subordinata agli Stati Uniti.
Che significa questa situazione?
Una crepa nella Alleanza NATO. L'unità dei paesi atlantici è debole, dobbiamo usare questa contraddizione e farla crescere.
Adesso il Mondo sta facendo una battaglia difficile contro il Covid19 e dobbiamo uscire dalla crisi. Abbiamo bisogno di un cambiamento grande. Il punto importante di questo cambiamento è creare una nuova società dove mettiamo più peso al welfare sociale, sanità, ecologia, e diciamo no al militarismo.
L' ottobre dell’anno scorso, quando è diventata chiara l' entrata in vigore di TPAN, abbiamo chiesto al nostro governo di fare alcune cose, per esempio, la firma e la ratifica del TPAN, finire il nuclear sharing, smettere di comprare i costosi e pericolosi F35, volgere le risorse alla Sanità riducendo le risorse militari, e così via. Noi non possiamo tornare alla società pre-Covid19, perchè la crisi della società prima del Covid ha creato la crisi attuale. Dobbiamo pensarci bene: continuare il modo di sviluppo attuale che dà priorità alla “avidità” di grande aziende multinazionali o cominciare una nuova strada?
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