Il movimento pacifista italiano si mobilita contro il riarmo e la guerra
Notizie dal mondo: ancora stragi
-
Ucraina. Una tragica escalation ha colpito la città di Sumy, dove un bombardamento russo ha causato numerose vittime tra i civili. Le autorità locali ucraine parlano di un attacco diretto a un luogo di culto durante una funzione religiosa, sollevando forti reazioni internazionali. (Agenzia Dire)
- Gaza. L'Onu denuncia che a Gaza i 36 recenti attacchi israeliani hanno ucciso "solo donne e bambini". (Rainews)
-
Italia-USA. Il governo italiano sta cercando di rafforzare i rapporti economici con gli Stati Uniti, anche attraverso l'acquisto di armi (in particolare F35) e gas americani, come parte di una strategia per ridurre i dazi statunitensi sui prodotti italiani. (Fanpage)
Mobilitazione per la pace e contro il riarmo
-
Coordinamento No Riarmo. In risposta alla crescente militarizzazione, il Coordinamento No Riarmo sta creando una rete nazionale territoriale che si oppone al riarmo, alla guerra e al genocidio. L'obiettivo è costruire una rete viva e reattiva, capace di intervenire nel dibattito pubblico e interloquire con le istituzioni. A Firenze, è stato ufficializzato il Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo, un'alleanza di cittadini e gruppi pacifisti nata in risposta alla crescente militarizzazione dell'Unione Europea.
-
Contro la militarizzazione della scuola e dell'università. Il 13 aprile a Firenze si è svolto un convegno dal titolo "Comprendere i conflitti, educare alla pace". Qui la relazione di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink.
- Friday for Future and for Peace. Anche il movimento ecologista giovanile l'11 aprile ha posto al centro la questione della pace. Quello che vedete è il corteo che si è svolto a Taranto.
“L’Unione Europea torni ad essere arca di pace”
Oltre il 60% degli italiani è contrario alla guerra e all’aumento delle spese militari. Le piazze lo hanno detto forte, ora la politica deve ascoltare.
C’è un’Italia che non appare nei titoli di prima pagina, ma che esiste: è quella che riempie le piazze per dire no alla guerra, per chiedere il disarmo, per invocare una politica estera fondata sul diritto e sulla diplomazia. È quell’Italia che, secondo i sondaggi, rappresenta la maggioranza. Infatti oltre il 60% dei cittadini è contrario all’aumento delle spese militari. Un dato che dovrebbe far riflettere chi oggi, in Europa, sogna una corsa agli armamenti sotto nuove bandiere.
Su questo sfondo si è svolta a Verona l’assemblea nazionale della Rete Italiana Pace e Disarmo. Due giorni intensi, ricchi di confronto e di proposte, intitolati con una domanda-provocazione: “Europa, arca di pace o arco di guerra?”
Una domanda tutt’altro che retorica. La direzione che infatti sta prendendo l’Unione Europea, con piani sempre più ambiziosi di riarmo e di militarizzazione, preoccupa profondamente i movimenti pacifisti, sia laici che cattolici, le associazioni, i sindacati e le realtà di base che compongono la Rete.
Dalla due giorni di Verona è emersa una convinzione: l’alternativa esiste, ed è praticabile. Ma richiede coraggio politico, visione storica e fedeltà ai valori originari dell’Unione. L’Europa – è stato detto – non può tradire la propria vocazione di culla del diritto internazionale, di mediatrice tra popoli, di costruttrice di ponti anziché di muri.
Altre informazioni su Rainews e su Rete Italiana Pace Disarmo
“Questi sono i pacifisti”: la strumentalizzazione di un atto isolato per delegittimare un intero movimento
di Alessandro Marescotti
Una scritta rossa minacciosa comparsa a Milano il 12 aprile – “Spara a Giorgia” – è bastata per accusare genericamente “i pacifisti”. “Questi sono i pacifisti”, è stato detto, associando senza alcuna prova una scritta violenta a chi chiede la fine della guerra, della violenza, delle occupazioni, della repressione e del terrorismo da qualunque parte provengano.
Ma davvero si può accettare che un’intera galassia pacifista – fatta di associazioni storiche, volontari, religiosi, educatori, studenti, persone comuni – venga trascinata nel fango per una frase apparsa su una vetrina e lontanissima dal pensiero e dalla pratica del movimento per la pace?
Chi conosce davvero i movimenti per la pace sa che ogni azione, ogni parola, ogni manifestazione pubblica è costruita con attenzione, cura e responsabilità. Le marce per la pace, i cortei per il cessate il fuoco, le veglie, i digiuni, i sit-in davanti alle fabbriche di armi o alle basi militari, tutto questo non ha nulla a che fare con l’odio e con la violenza.
Eppure, ogni volta che un episodio isolato, un atto vandalico, o un'espressione estrema viene registrata, si approfitta del momento per costruire lo stereotipo del pacifista cattivo e violento da cui stare alla larga. È un copione già visto. È un’operazione ideologica grossolana, da manuale. E che in questo momento mira anche a giustificare il decreto sicurezza convertito in legge.
Accusare i pacifisti per atti che non hanno compiuto è un modo per sfuggire alle questioni su cui sempre più cittadini oggi si mobilitano intercettando il consenso maggioritario dell'opinione pubblica che è in disaccordo con l'aumento delle spese militari.
Articoli correlati
- La marcia Perugia Assisi
Il popolo della pace
Domenica è stato davvero uno spettacolo vedere quasi 200 mila persone. Un arcobaleno di bandiere che a migliaia sventolavano lungo i 24 chilometri della Marcia. Ancora una volta da Assisi si è levata una voce forte: la pace è questione quotidiana di scelte quotidiane che coinvolgono tutti e tutte.14 ottobre 2025 - Sesto per la pace - Fino a quattro anni fa persino il nome “Steadfast Noon” era classificato segreto
Oggi comincia la simulazione dell'apocalisse nucleare
Il silenzio delle istituzioni italiane è assordante benché essa riguardi l’evento più catastrofico immaginabile per la sopravvivenza dell’umanità. Ossia la simulazione della Nato alla guerra nucleare. Per questo motivo PeaceLink ha inviato un messaggio ufficiale alle Commissioni Difesa.13 ottobre 2025 - Alessandro Marescotti - Il 13 ottobre parte l'esercitazione nucleare NATO Steadfast Noon
Oggi si marcia per la pace ma domani sarà simulata la guerra nucleare
Mentre tantissimi pacifisti marciano da Perugia ad Assisi, si scaldano i motori di 71 jet che saranno impegnati a simulare scenari di guerra ad "alta intensità", compresi quelli che prevedono l’uso di armi nucleari. Ecco perché la marcia di oggi assume un valore ancora più grande e attuale.12 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink - Menzogne di guerra
Come manipolano l’opinione pubblica
E' fondamentale smontare la propaganda bellica che sta costruendo allarmi per creare un clima di paura e di scivolamento verso l'escalation militare. In allegato a questa pagina web vi sono le slide sull'allarme "droni" sull'Europa e sui presunti sconfinamenti russi.8 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network