Scandali, calcio e fascismo
Lo scandalo è cominciato il 22 Gennaio, giorno in cui Giuseppe Mussari ha rassegnato le sue dimissioni da presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Si dice che quando la più antica banca del mondo, la Monte dei Paschi di Siena (MPS), era sotto la sua direzione egli abbia fatto affari alquanto dubbi all’insaputa dei regolatori. Ciò che rende politica questa vicenda è che il MPS è, nell’opinione pubblica, inseparabile dalla sinistra. Siena si trova nella Toscana rossa e tredici dei sedici direttori della fondazione, quindi i maggiori azionisti, sono incaricati politici.
Le presunte transazioni dovevano a quanto pare bilanciare o nascondere l’impatto che nel 2007 ebbe l’acquisizione da parte del MPS della Banca Antonveneta, costata il 36% in più rispetto al prezzo pagato appena un mese prima dalla banca spagnola Santander. Gli italiani sono abituati a queste cifre astronomiche perché spesso sono tangenti politiche. Si crede quindi ormai con certezza che la vendita della Banca Antonveneta sia stata usata per creare fondi neri.
Anche se non fosse vero, queste voci danneggeranno di certo il Partito Democratico, primo nella corsa alle elezioni. Secondo due sondaggi, lo scandalo è costato ben più di un punto percentuale al PD, ma i gruppi che sostengono l’ex ministro, Mario Monti, soffrono anche di più. In quanto precedente advisor della Goldman Sachs, Monti viene visto come un alleato delle banche. Il MPS era nei guai anche da prima dello scandalo e Monti è stato preso di mira per aver usato i soldi dei contribuenti per salvarla. Il 25 gennaio scorso gli azionisti del MPS hanno approvato un piano di salvataggio da 3,9 miliardi di euro usando i fondi di Monti, sottoscritti dal Tesoro. Fonti ufficiali sostengono che non siano un regalo: il prestito renderà dal 9% iniziale fino a un massimo del 15%, ma gli oppositori dicono che Monti abbia imposto la tassa sulla proprietà con l’unico scopo di salvare la banca.
Ovviamente colui che ne trae vantaggio è Silvio Berlusconi, la cui alleanza di destra con Lega Nord sta guadagnando punti contro la coalizione del PD con la sinistra più radicale, il partito Ecologia e Libertà (SEL). Ma il 27 gennaio il signor Berlusconi ha fatto una cosa che nella maggior parte dei paesi avrebbe segnato la sua condanna a morte. Nel giorno della Memoria ha dichiarato che Benito Mussolini, dittatore fascista, nonostante sia da biasimare per le leggi razziali anti-semitiche, ha “per tanti altri versi fatto bene”.
Il signor Berlusconi aveva già pronunciato parole gentili su Mussolini prima, ma in questa particolare occasione è stato del tutto inaspettato. È incline alle gaffe, ma è anche abile nell’usare gli scandali per raggiungere i suoi scopi. I sondaggi riportano che il 20% dei suoi potenziali elettori è indeciso o incline all’astensione. Berlusconi potrebbe tentare di dissuaderli cedendo alle lusinghe della destra estrema: tra i nuovi arrivati in queste elezioni c’è infatti CasaPound, un movimento che prende il nome da Ezra Pound, poeta americano (e simpatizzante fascista). Oppure Berlusconi voleva solo rassicurare i votanti più faziosi prima della prossima mossa da prima pagina.
Il 29 gennaio la sua squadra di calcio, l’AC Milan, ha rivelato di aver comprato il dotato attaccante Mario Balotelli. Il suo trasferimento, costato oltre 20 milioni di euro, piacerà senz’altro ai fan e non solo in Lombardia. Il potente e controverso Balotelli è dolorosamente mancato al calcio italiano da quando partì per giocare nel Manchester City tre anni fa. Un giornalista italiano ha detto che il suo ritorno varrà almeno 400 mila voti.
Anche prima dello scandalo del MPS, secondo i sondaggi la sinistra non avrebbe potuto vincere al Senato senza allearsi con Monti e il suo gruppo. Dal momento che la camera dei Deputati e il Senato hanno gli stessi poteri, il controllo su quest’ultimo è essenziale per un governo stabile. Purtroppo la prospettiva attuale è che il prossimo governo italiano potrebbe essere formato da un’ampia coalizione che va dalla destra centrista alla sinistra radicale, eterogenea quanto quella durante il governo Prodi nel 2006/08. E questo non è certo di buon auspicio per le pesanti riforme di cui l’Italia ha bisogno per vivacizzare la sua economia moribonda.
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