Agricoltori europei in protesta: perché la guerra in Ucraina acuisce la crisi
Bruxelles, 1 febbraio 2024 - Almeno mille trattori stanno bloccando diverse strade di Bruxelles, in particolare in prossimità del quartiere europeo, dove sono attesi i leader Ue per il Consiglio europeo straordinario. Gli agricoltori, arrivati da tutta Europa per protestare contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green Deal, hanno bloccato Place de Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, e hanno appiccato alcuni roghi con legna e pneumatici.
A Parigi si sono visti i blindati schierati per bloccare i trattori.
La protesta degli agricoltori europei è in corso da diversi mesi, ma si è intensificata in questi giorni. C'è una certa reticenza a dire che ha collegamenti profondi con la guerra in Ucraina. La guerra ha infatti acuito la crisi del settore agricolo europeo, che già da tempo è alle prese con una serie di problemi, tra cui la concorrenza dei prodotti agricoli importati a basso costo dall'Ucraina (l'UE ha agevolato le importazioni mediante accordi con Zelensky) e l'aumento dei costi di produzione collegati ai rincari energetici collegati alle sanzioni anti-Russia.
Cerchiamo allora di analizzare ciò che in queste ore di cronaca non viene detto con sufficiente chiarezza.
Le tensioni sociali
La guerra in Ucraina ha avuto un impatto negativo sul settore agricolo europeo in diversi modi.
- In primo luogo, ha causato malcontento per la rimozione dei dazi ai cereali dell'Ucraina, il "granaio del mondo". I primi a muoversi sono stati gli agricoltori polacchi. I "fratelli polacchi" hanno l'interrotto i precedenti intensi flussi di armi da Varsavia a Kiev. E ne sono seguite delle tensioni che hanno portato i camionisti polacchi a bloccare i camionisti ucraini alla frontiera.
- In secondo luogo, ha portato a un aumento dei costi dell'energia, che è un input fondamentale per l'agricoltura.
- In terzo luogo lo spostamento di cinquanta miliardi del bilancio europeo verso l'aiuto militare a Kiev è percepito come un potenziale futuro depauperamento dei fondi che Bruxelles riserva al comparto agricolo europeo.
Le proteste degli agricoltori europei sono una manifestazione di questa crisi, anche se i mezzi di informazione mainstream tendono a catalogare questa protesta solo nell'alveo del protezionismo e del corporativismo. Ed è abbastanza ovvio che - a fronte della crisi causata dalla guerra - vi siano agricoltori che premano per un allentamento degli obblighi "green" (ma questo già lo faceva, senza scendere per strada con i trattori, la Coldiretti con la sua contrarietà a regole più severe sui pesticidi). La crisi porta a privilegiare la produttività. E a mettere in secondo piano altre cose a tutela della salute e del clima. Dalla riduzione dei pesticidi alla riserva del 4% per le aree incolte.
I manifestanti chiedono ai governi europei di adottare misure per sostenere il settore agricolo, tra cui:
- Aumento degli aiuti economici agli agricoltori
- Protezione dalla concorrenza dei prodotti agricoli importati
- Riduzione dei costi di produzione
La protesta degli agricoltori europei è una sfida per i governi europei. I governi devono trovare un modo per sostenere il settore agricolo, senza danneggiare i consumatori o l'ambiente. Ma soprattutto devono fare i conti con i costi della guerra.
Le richieste degli agricoltori
Le richieste degli agricoltori europei sono molteplici e riguardano una serie di aspetti della politica agricola europea.
- Sostegno al reddito. La principale richiesta degli agricoltori è quella di un aumento degli aiuti economici agli agricoltori. Gli agricoltori denunciano che i loro redditi sono in calo da diversi anni, a causa della concorrenza dei prodotti agricoli importati a basso costo.
- Protezione dalla concorrenza. Gli agricoltori chiedono anche che l'UE protegga il settore agricolo dalla concorrenza dei prodotti agricoli importati a basso costo. Gli agricoltori ritengono che l'UE dovrebbe reintrodurre dazi sui prodotti agricoli importati dall'Ucraina, per rendere più difficile per i produttori stranieri competere con i produttori europei.
- Riduzione dei costi di produzione. Gli agricoltori chiedono anche che l'UE aiuti a ridurre i costi di produzione. Gli agricoltori denunciano che i costi di produzione sono in aumento, a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia, dei fertilizzanti e dei mangimi.
Il rapporto con la guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina ha acuito la crisi del settore agricolo europeo, rendendo più urgente la necessità di trovare soluzioni alle richieste degli agricoltori.
- La guerra in Ucraina ha causato una "guerra dei cereali", che in teoria dovevano partire dall'Ucraina per andare nei paesi africani per sfamare i poveri. In realtà gran parte si sono riversati - con agevolazioni legate al sostegno a Kiev - sul mercato UE causando la rivolta degli agricoltori europei.
- Le sanzioni alla Russia hanno comportato un aumento dei costi dell'energia, che è un input fondamentale per l'agricoltura. L'aumento dei costi dell'energia sta aumentando i costi di produzione per le aziende agricole, che devono far fronte a spese maggiori per l'energia necessaria per l'irrigazione, la lavorazione dei terreni e la produzione di mangimi.
In conclusione, la guerra in Ucraina ha acuito la crisi del settore agricolo europeo, rendendo più urgente la necessità di trovare soluzioni non solo alle richieste degli agricoltori ma anche alla causa più o meno nascosta che sta alla base di questo terremoto economico: la guerra stessa.
Per altre informazioni
Agricoltori senza frontiere: in tutta Europa monta la protesta contro governi nazionali e Ue
https://it.euronews.com/2024/01/30/agricoltori-senza-frontiere-in-tutta-europa-monta-la-protesta-contro-governi-nazionali-e-u
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