Inquinamento, domenica bambini in corteo nelle strade dei Tamburi
Domenica prossima i bambini marceranno contro l’inquinamento. In un quartiere simbolo del degrado ambientale: i Tamburi. I bambini saranno faccia a faccia con la grande industria per dire «no» ai veleni, alla mal’aria, a tutto ciò che mette a rischio il loro futuro. E’ l’annuncio, clamoroso, fatto dal presidente dell’associazione «Bambini contro l’inquinamento», Giuseppe Merico, durante la convention in programma ieri pomeriggio al Palamazzola. Tante le famiglie presenti: adulti e bambini nuovamente in prima linea per esprimere, ancora una volta, la necessità di vivere «in una città pulita». Un obiettivo concreto, raggiungibile attraverso i fatti, le azioni, e non le parole. Di questa urgenza si è fatta portatrice l’associazione «Bambini contro l’inquinamento».
Una istanza, come ha ricordato lo stesso presidente Merico, inderogabile se la città vuol guardare veramente al suo domani senza paura di vederselo scippato dal sempre più incalzante degrado ambientale. E tra gli obiettivi dell’associazione c’era quello, concreto, di sensibilizzare i bambini delle scuole elementari (e della prima media) della provincia di Taranto. E’ nata così la convention al Palamazzola durante la quale è stato presentato il progetto destinato a stimolare i più piccoli, già in età scolare, sui temi della lotta al degrado ambientale attraverso anche forme mirate di comunicazione. Alla manifestazione sono intervenuti il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale di Taranto, Anna Cammalleri, il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, Maurizio Carbone.
La serata prevedeva uno spettacolo per i bambini presentato da Giovanni Guarino, operatore culturale che ha aderito all’associazione. Alla fine della serata sono stati distribuiti doni a tutti i bambini. Il bilancio positivo della serata rappresenta un buon viatico per l’iniziativa di domenica. La marcia dei bambini contro l’inquinamento sarà un momento di riflessione. Soprattutto per gli adulti. Fra l’altro proprio in questi giorni i temi ambientali hanno acquisito un maggiore rilievo.
E non solo per la petizione inviata al presidente della Repubblica o per i dati sulla diossina emessa dall’Ilva e rilevati dall’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, ma anche per le considerazioni che lo stesso Giorgio Napolitano ha fatto riferendosi appunto a Taranto. Ovvero, che 50 anni fa l’industrializzazione fu una scelta obbligata perchè bisognava assicurare il lavoro; oggi, invece, l’esperienza dice che fu un errore impiantare un’industria siderurgica così vicina alla città con tutte le conseguenze ambientali che ne sono scaturite. Un motivo in più per impegnarsi nel migliorare la situazione.
Articoli correlati
- Resoconto della conferenza stampa del 21 agosto 2025
Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA
Incontro a Taranto presso il Convento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - Le parole sbagliate del ministro delle imprese Adolfo Urso
Dal "forno a freddo" alla "piena decarbonizzazione" dell'ILVA
Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - I numeri lanciati a casaccio sono indice di una trattativa fumosa
I lavoratori dell'ILVA di Taranto sono ottomila e non diciottomila
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti - Le dichiarazioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink
"Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"
“Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.13 agosto 2025 - Giovanni Pugliese
Sociale.network