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L’ematologo Patrizio Mazza

«Politica impreparata ad affrontare il problema dei rifiuti»

Dal dottor Patrizio Mazza, primario di Ematologia all’ospedale «Moscati», riceviamo un intervento su politica e ambiente. Intanto L’Amiu si appella alle circoscrizioni: facciamo crescere la raccolta differenziata
16 gennaio 2008
Patrizio Mazza
Fonte: Gazzetta del mezzogiorno

- La politica, come attualmente la viviamo in Italia, e Taranto non si discosta, sembra cercare spunti o elementi per innescare disquisizioni, diatribe, dibattiti ed eventuali soluzioni che rispecchino la soddisfazione della politica medesima. Questo, lo sappiamo tutti, è il momento dei rifiuti, vera o finta emergenza a Napoli non lo sappiamo, con il tentativo della politica di farla diventare emergenza nazionale. All’improvviso, nello spazio di poche settimane, l’Italia intera sembra che produca molti più rifiuti e non si sa più dove metterli. Che cosa ha fatto o sta facendo la «politica»? Ci sta sguazzando dentro con chiacchiere a non finire e l’unica cosa concreta che produce è quella di proporre termovalorizzatori dappertutto e, come detto, anche a Taranto c’è il consigliere comunale di turno che dice «il termovalorizzatore è utile per Taranto» ritenendo così di aver risolto il problema.

Se poi un termovalorizzatore costa 200 milioni di euro almeno e produce anch’esso inquinamento - e ciò va calato in un ambiente già fortemente inquinato -, e produce anch’esso un problema di smaltimento dei residui e scorie altamente tossiche secondo la nota legge fisica «nulla si crea o si distrugge ma si trasforma», tutto questo alla politica non interessa o, ritengo più probabile, non crea soddisfazione perché la politica deve dare l’idea immediata di soluzione del problema. Vediamo invece ciò che la politica dovrebbe fare e non fa perché non crea soddisfazione immediata. A Taranto la raccolta differenziata raggiunge il 3% del totale dei rifiuti. Se si vuole prospettare un miglior futuro è qui, prima di tutto, che occorre lavorare. Che cosa significa in definitiva raccolta differenziata, cerchiamo di spiegarlo ai cittadini: se avessimo la possibilità di tenere separato il vetro, questo anziché smaltito, potrebbe essere riciclato nelle industrie del vetro, così dicasi per la carta e cartone e per le lattine. La plastica dovrebbe anch’essa parzialmente essere riciclabile, e comunque, tenuta separata dal resto, con volumi piccoli.

Potrebbe subire un processo di smaltimento in siti lontani dopo averla stoccata e imballata. I residui alimentari, cosiddetti umidi, sono quelli più pericolosi sul piano delle infezioni ma meno pericolosi per l’inquinamento essendo i più naturali ed eventualmente orientabili verso concimi attraverso industrie appropriate. Un altro aspetto che la politica non considera è che si può lavorare molto sulla riduzione della quantità di rifiuti, anche in questo caso con l’informazione e l’educazione. Facciamo alcuni esempi: la riduzione del consumo di plastica, forse nel ciclo dei rifiuti l’elemento più inquinante, può essere incentivata con borse di tela utilizzabili molte volte per la spesa; gli stessi sacchi utilizzati per la raccolta dei rifiuti, in caso di raccolta differenziata verrebbero sostituiti da altri contenitori riciclabili.

Proporre confezionamenti con minor rifiuto possibile, ad esempio multi confezioni anziché singola, con potenziale risparmio, confezioni di vetro anziché plastica. Convogliare i residui alimentari su aziende per alimenti per animali come mangimi escogitando il sistema di raccolta e conservazione di questi residui come potrebbe essere il congelamento o l’essiccamento. Solo alcuni esempi ma sicuramente ve ne sono altri che possono essere messi in campo con impegno e progettualità che non vediamo nella politica. Stiamo assistendo in questi giorni ad un ulteriore spettacolo, quello della discussione sul rigassificatore a Taranto, quello che la politica, si è capito, vorrebbe perché di grande soddisfazione immediata se non altro perché genera attenzione sulla città. Non conosco il processo attraverso cui il gas da liquido ridiventa gassoso. Non sono un esperto in tal senso, ma se quella legge della fisica che abbiamo studiato al liceo e che mi è rimasta impressa come un macigno è ancora vera e che recita che qualunque processo che si mette in atto per far cambiar di stato un elemento richiede energia, in tal caso dobbiamo aspettarci altra aria prodotta con la combustione che si scaricherà sulla città. In compenso tante
navi stazioneranno per scaricare gas liquido o petrolio, non certo navi da crociera, e noi conteremo le malattie in più che verranno.

E allora vorremmo ribadire il concetto che se la politica non riesce così com’è a riappropriarsi di quel significato vero al servizio dei cittadini, deve ammettere il proprio fallimento e i cittadini necessariamente debbono aggregarsi in maniera trasversale per portare avanti ciò che è sacrosanto. Non si può sempre trovare la soddisfazione in ciò che fa pagare sempre ai cittadini. Oggi anche un problema come quello dei rifiuti può essere trasformato in economia per i cittadini con opportune scelte.

Patrizio Mazza
Primario ematologo ospedale Moscati
Taranto

Il cda dell’azienda ha già incontrato i presidenti dei quartieri e la Confcommercio. Il vice presidente Nello De Gregorio: «Per la differenziata siamo già passati dal 3 al 5 per cento, adesso, entro il primo semestre del 2008, vogliamo attestarci tra l’8 e il 10 per cento»

Rispetto ai mesi passati la città è più pulita, ma è ora di passare alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’Amiu conta di poter raggiungere i numeri chiesti dalla legge entro un paio d’anni. Serve però la collaborazione dei cittadini. E' partendo da questo presupposto che il nuovo consiglio d’amministrazione dell’Amiu sta programmando una serie di incontri con i presidenti dei quartieri cittadino e con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Ieri pomeriggio è toccato a Confcommercio, avantieri alla consulta dei presidenti delle circoscrizioni.

«Il nostro obiettivo - sottolinea Nello De Gregorio, vicepresidente dell’Amiu, che lunedì ha partecipato all’incontro con le circoscrizioni insieme al consigliere Ciraci, al dirigente Maldera, e al consigliere comunale Todaro - è far sì che la raccolta differenziata rappresenti il 40 per cento dello smaltimento dei rifiuti da qui a due anni. Da dicembre siamo passati dal 3 al 5 per cento ed entro il prossimo semestre pensiamo di poter arrivare al 10 per cento. Ma abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti i tarantini, commercianti e non, insieme al ricorso alle tecniche di compostaggio».

I presidenti delle circoscrizioni hanno garantito massima collaborazione, anche perché notano il «cambiamento positivo» dice De Gregorio. «Sì, da quando si è insediato questo nuovo consiglio di amministrazione - sottolinea Tommy Lucarella, presidente della consulta delle circoscrizioni - la città è più pulita. Nonostante tutte le emergenze, c'è più cura dell’igiene e maggiore attenzione nel seguire i lavori da parte della dirigenza. I cittadini apprezzano l’impegno, e lunedì scorso noi presidenti abbiamo ottenuto massima disponibilità per la risoluzione di tutte le questioni segnalate». Quello del 14 gennaio è stato il primo incontro del nuovo anno con l’Amiu. Ma la conoscenza tra i presidenti circoscrizionali e i vertici dell’azienda era già avvenuta qualche giorno prima di Natale. «Programmeremo - dice De Gregorio - almeno sei incontri con ciascuno dei presidenti dei quartieri, presenziando anche ai singoli consigli circoscrizionali. In questa maniera intendiamo aprire una fase di attività e di partecipazione diretta con i cittadini non solo per quanto concerne i servizi tradizionali (la raccolta della spazzatura e la cura del verde pubblico), ma anche per quelli straordinari come la raccolta differenziata.

La nostra sfida di raggiungere l’8-10 per cento di differenziata entro il primo semestre è realistica. Inoltre siamo pronti a partecipare al progetto Ato-Provincia-Regione che prevede la raccolta differenziata porta a porta. In via sperimentale partiremo da Paolo VI. Al Borgo, invece, realizzeremo un’isola ecologica, mentre a Lama individueremo 100 famiglie virtuose a cui conferire un composter domestico, un apparecchio nel quale inserire rifiuti organici da trasformare in concime per la terra. La finalità è quella di arrivare a conferire in discarica percentuali sempre più basse di rifiuti». «Purtroppo - dichiara De Gregorio - siamo consapevoli che se oggi esiste un così netto divario tra Nord e Sud in materia di rifiuti, la responsabilità è delle amministrazioni che nel Mezzogiorno non hanno contribuito a creare la cultura della raccolta differenziata, anche se in taluni casi non avevano gli strumenti adatti. Vogliamo cambiare questo trend. Siamo realisti e sappiamo che sarà difficile raggiungere i livelli di Trento e Treviso piuttosto che dei comuni lombardi, tuttavia possiamo e dobbiamo avvicinarci».

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