Conferenza di PeaceLink sul formaggio contaminato da diossina
TARANTO, 5 MAR – La presenza in un formaggio tarantino di un quantitativo di diossina e pcb (policlorobifenili), sostanze chimiche inquinanti, tre volte superiori ai limiti fissati dalla legge è segnalata in un dossier che l'associazione ambientalista Peacelink ha presentato alla procura presso il tribunale di Taranto. Le analisi sono state compiute il 28 febbraio scorso dal laboratorio Inca di Lecce su un campione di formaggio prodotto artigianalmente da un pastore tarantino.
Peacelink ha il sospetto che pecore e capre abbiano pascolato per mesi in terreni altamente inquinati da diossina e pcb. Un paio di settimane fa, alcuni cittadini avevano segnalato alla questura la presenza di un gregge a ridosso della zona industriale: di qui il rischio – secondo Peacelink – che le sostanze chimiche inquinanti siano finite anche nella carne, nel latte e nei formaggi. Per questo motivo, l'associazione ambientalista chiede alla magistratura di accertare se diossina e pcb siano in qualche modo entrate nel ciclo alimentare.
«Non vogliamo creare allarmismi – ha dichiarato Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink Taranto, nel corso di una conferenza stampa – ma auspichiamo che da questa singola analisi nasca un serio programma di controllo».
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