Stefàno: uno screening sulle patologie cardiovascolari
Il mercoledì, ormai si sa, a Palazzo di città, il sindaco riceve i cittadini ed ascolta i loro problemi. Sono trascorse da poco le ore 14 e Stefàno deve ancora concludere questa (faticosa) mattinata. Tra un incontro e l’altro, concede al taccuino del cronista qualche anticipazione.
«L’altra sera mi ha telefonato - riferisce il sindaco di Taranto - il presidente
della Provincia. Florido aveva saputo, infatti, che nelle settimane scorse avevo presentato due progetti al ministero dell’Ambiente sui quali, però, non ho ancora ricevuto alcuna risposta.
Il primo, è denominato “Taranto, uomo e ambiente”, il secondo, invece, detta le linee guida per predisporre un protocollo sugli effetti dell’inquinamento nelle patologie cardiovascolari. Proprio l’altroieri, del resto, il Comune ha trasmesso nuovamente al ministero dell’Ambiente i due progetti sperando di ricevere, almeno in quest’occasione, risposta».
E così, Florido (da quel che riferisce alla «Gazzetta» lo stesso Stefàno) «si è dichiarato disponibile a sostenere finanziariamente, anche se parzialmente, il secondo progetto. La Provincia - aggiunge Stefàno - potrebbe garantire almeno il 20-30 per cento dei costi. E, quindi, il tutto non dovrebbe essere inviato alle calende greche.
Comunque - aggiunge il sindaco di Taranto - nel corso della prossima settimana, d’intesa con l’Asl Ta/1, dovremmo siglare questo protocollo».
L’obiettivo? «Verificare - spiega ancora il primo cittadino - se ci sono dei rapporti, dimostrabili su base medico-scientifica, tra la presenza di agenti inquinanti in atmosfera e i casi di patologie cardiovascolari riscontrati in città. Sarà uno screening a campione molto, molto utile».
La diossina nell’aria
«Nei giorni di campionamento delle emissioni di diossina, c'è stato impatto da parte del camino dell’agglomerato», dice il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato. Il campionamento al camino aveva dato valori di diossina doppi rispetto a quelli registrati nel corso della prima campagna di giugno.
Valori sempre nei limiti della norma italiana, ma ben al di sopra di quelli europei ed adottati in Friuli. La riprova della più elevata presenza di diossina a fine febbraio viene dai risultati delle contestuali analisi dell’aria effettuate attraverso le centraline per il monitoraggio dell’aria che hanno riscontrato valori più alti del limite massimo, pari a 0,1 picogrammi per metro cubo d’aria a Talsano, Paolo VI e Statte.
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