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«Ci serve personale per realizzare l’accordo sull’ambiente»

Il presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido lancia un appello alla Regione. "Se il personale a disposizione degli enti pubblici resta quello che abbiamo, la vedo dura, abbiamo bisogno di assumere personale"
13 aprile 2008
Domenico Palmiotti
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- Presidente Florido, quello firmato l’altro ieri alla Regione non è il primo accordo in materia ambientale. Ma se vediamo la situazione dell’inquinamento a Taranto e l’allarme sulla diossina, c’è da essere perplessi difronte ad una nuova intesa. Servirà? Ma soprattutto quest’accordo in cosa differisce dagli altri?

«L’aspetto più rilevante è che stavolta è indicato un tempo. Un tempo - dice Gianni Florido, presidente della Provincia di Taranto, ente che ha firmato l’accordo - nel quale le industrie devono far rientrare le emissioni nei parametri di accettabilità, i famosi 300 giorni. Il secondo aspetto da evidenziare è la legittimazione dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha finalmente la responsabilità oggettiva del controllo sui progressi che verranno fatti.

Ora l’Arpa non è più disarmata. Col contributo della Provincia, un milione e 700mila euro, l’Arpa ha comprato lo spettrofotometro per monitorare diossine, furani e pcb sulle polveri ed ha assunto due tecnici da dedicare a questa macchina. Prima il pubblico era impossibilitato funzionalmente ad esercitare i controlli, ora non è più così. Conosceremo le fonti di emissione. Sapremo se le polveri trasportano anche Ipa, Idrocarburi policiclici aromatici. Perchè se dovesse essere così, questo vuol dire che i nostri polmoni non rischiano solo le broncopatie ma anche i veleni».

Trenta giorni hanno le aziende, a partire dall’accordo, per presentare i loro piani anti-inquinamento, 300, invece, i giorni a disposizione del pubblico per rilasciare le Autorizzazioni integrate ambientali. Ce la faremo presidente?

«Questa è effettivamente una parte debole dell’accordo. Le industrie hanno voluto 300 giorni ed io ho accettato affinchè l’accordo si facesse. Ma per stare in questi tempi occorre essere molto veloci. Bisogna fare miracoli e se il personale a disposizione degli enti pubblici resta quello che abbiamo, la vedo dura. Abbiamo bisogno di assumere personale e con la Regione dovremo dare una risposta al problema, magari attivando un tavolo della mobilità per vedere chi è disponibile a trasferirsi.

La Provincia, sbloccando le assunzioni, ha lanciato un bando per un chimico ed un biologo, nell’immediato utilizzeremo anche le persone del comitato tecnico, ma noi abbiamo bisogno di altre unità che istruiscano le pratiche».

Mercoledì torna il Consiglio comunale
Convocato in via d'urgenza alle 8,30 torna mercoledì prossimo, dopo le elezioni, il Consiglio comunale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno la surroga dell'Assessore Sebastiano Romeo, due mozioni presentate dai consiglieri comunali Massimo Mancini e Mario Laruccia sull’annullamento in autotutela della validità dei contratti tra Comune e Banca Opi e sull’azione risarcitoria nei confronti dell'llva per i danni ambientali patiti dal Comune di Taranto nel suo patrimonio.

Previsto anche un ordine del giomo sulla crisi dell’Arsenale. Il sindaco e gli assessori relazioneranno sui Boc e sarà discussa la modifica agli articoli relativi alle commissioni consiliari previsti nel regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. In discussione anche la realizzazione della direttrice viaria Litoranea interna Taranto-Avetrana per quanto riguarda il primo tronco della strada di scorrimento dallo svincolo di Via Cesare Battisti. Ai voti anche il regolamento sulle antenne di telefonia mobile.
Presidente, i 300 giorni per il rilascio dell’Aia sembrano una scommessa ardita. Ma firmare l’accordo due giorni prima delle elezioni è stato opportuno?

«Sì, 300 giorni appaiono un tempo breve per la mole di lavoro da espletare. Poi molto dipenderà dalla volontà che tutti metteremo. Certo, io avrei evitato un’accelerazione così forte per la firma, anche perchè ci sono parti dell’accordo che meriterebbero di essere approfondite, vedi i crono-programmi aziendali e lo stesso rispetto dei tempi. Ma alla fine la Provincia ha firmato insieme agli altri perchè la Regione ha insistito affinchè ci fosse un punto di riferimento chiaro su questi temi.

Chiunque sarà al Governo nazionale, deve sapere che c’è un accordo e che a quel testo bisogna riferirsi. Firma da campagna elettorale?

Ripuliamo dai sospetti quello che è stato fatto a Bari e diamoci tutti da fare. L’accordo è un punto di partenza ma anche un passo avanti rispetto agli Atti d’intesa sottoscritti in questi anni. Passo avanti perchè prima il controllo era sì previsto ma era fittizio, l’Arpa controllava ma non adeguatamente. Ora il controllo potrà essere esercitato in modo puntuale ed efficace».

Presidente Florido, quanto ha influito la pressione sociale di questi ultimi tempi?

«Molto. Certo, non bisogna scadere negli allarmismi ma la pressione sociale è stata decisiva. Ma decisivi, come avanzamento progressivo, sono stati anche gli Atti d’intesa. E lo dice uno come me spesso accusato di aver firmato questi accordi. Invece pensiamo ai risultati ottenuti per la rimozione dell’amianto e dell’apirolio nell’Ilva.

Oggi gli enti pubblici hanno un atteggiamento più consapevole sull’ambiente e anche nelle aziende la linea che sta passando è quella della compatibilità ambientale. Nel complesso, una linea del fare e del cambiare. Basta denunciare Taranto come città della morte e come il luogo peggiore dove vivere al mondo».

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