Un'indagine europea nel mare di Brindisi e Taranto
Il livello di inquinamento chimico e biologico delle acque in due punti strategici all'imboccatura dei porti di Brindisi e Taranto sarà misurato con l'aiuto di uno strumento naturale molto noto, amato e coltivato nel mare delle due città: la cozza nera, alias Mytilus galloprovincialis.
La campagna di indagine riguarderà anche altre località del Mediterraneo, ed è condotta dal prestigioso Efremer di Tolone, l'Institut français de recherche pour l'exploitation de la mer. Si parte a maggio, per ritirare poi i campioni a fine luglio.
La notizia era relegata in due ordinanze delle autorità marittime competenti, le Capitanerie dei due porti coinvolti dall'operazione, che è stata battezzata Mytiad: la numero 19/08 firmata dal capitano di vascello Giuseppe Mastroianni a Brindisi, e la numero 68/08 firmata dal capitano di vascello Corrado Sciarretta a Taranto.
Mytiad è un progetto del programma Interreg III-Medocc, e vi partecipano in qualità di partner anche altri istituti di vari Paesi: il Laboratoire municipal di Rouen (Francia), il Csic di Barcellona (Spagna), l'Icram per l'Italia, la Stazione di biologia marina di Piran (Slovenia), l'Istituto di ricerca sulla pesca dell'Albania, l'Istituto Ruder Boskovic di Rovinj (Croazia), l'Istituto di biologia marina di Kotor (Montenegro). Come avverranno i rilievi dei tassi di inquinamento lo spiegano, in sintesi, le stesse ordinanze delle Capitanerie.
A Brindisi, sul lato esterno della testata della Diga di Punta Riso, la nave oceanografica L'Europe dell'Efremer collocherà tre gabbie della capacità di circa 0,5 metri cubi ad una profondità di 10 metri.
All'interno di ciascuna gabbia, ci saranno 3 chilogrammi di mitili, che faranno da filtri per trattenere gli eventuali inquinanti chimici e biologici. Il sito sarà opportunamente segnalato da boe, ed è vietato transito, ancoraggio e qualsiasi attività nel raggio di 300 metri.
Il periodo di collocazione delle gabbie a Brindisi è quello tra il 3 ed il 12 maggio. A Taranto invece è stato prescelto, sempre per tre gabbie a 10 metri di profondità (periodo di posa tra il 9 e il 10 maggio) un punto poco distante dal lato interno del frangiflutti che protegge il molo polisettoriale e le altre banchine industriali.
In entrambi i casi, le fabbriche (soprattutto Petrolchimico a Brindisi, e raffineria a Taranto) sono a breve distanza. Sino al 31 luglio, i due siti resteranno off-limits.
Al recupero, secondo il programma comunicato alle autorità marittime, provvederà invece la nave Astrea dell'Icram. I primi prelievi sulle cozze- provetta saranno effettuati a bordo, secondo protocolli concordati. Non si sa quando i responsi saranno disponibili. Il permesso per condurre gli esperimenti sul posto è stato richiesto dall'ambasciata francese a Roma attraverso il ministero degli Esteri.
Articoli correlati
- ILVA di Taranto
Ambiente Svenduto, comincia il secondo grado del processo
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.19 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - PeaceLink sollecita il presidente della Regione Michele Emiliano
Perché la Regione Puglia non ha aggiornato lo studio epidemiologico del dottor Forastiere?
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.18 aprile 2024 - Associazione PeaceLink - Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva
Onore ai 32 mila
Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Audizione di Alessandro Marescotti
Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
Sociale.network