La questione sicurezza all'Ilva di Taranto
Il 23 aprile c'è stato uno sciopero di 24 ore indetto dai lavoratori delle imprese appaltatrici. Il giorno successivo, invece hanno incrociato le braccia i dipendenti diretti edllo stabilimento. Dal 1993 al 2007 all’Ilva gli incidenti mortali sono stati 41, con Arjan 7 nell’ultimo biennio. Di questi, 5 erano dipendenti di ditte appaltatrici. Le cause sono da ricercare nella diffusa mancanza di procedure di sicurezza adeguate, nell'inesperienza dei giovani operai e nel deperimento degli impianti. Ernesto Palatrasio, rappresentate di SLAI COBAS Taranto, ci ha spiegato meglio qual è la situazione all'interno del polo siderurgico e nelle società appaltatrici.
Qual è il vostro ruolo all'interno dell'ILVA?
Da anni ci battiamo sui temi della sicurezza e della rappresentanza. In particolare le nostre proposte sono tre: una sede fissa dell'ispettorato del lavoro all'interno dello stabilimento, che funga da deterrente nei confronti delle violazioni delle norme di sicurezza. Le elezioni di RLS, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, durante le quali siano tutti elettori ed eleggibili, evitando così lo scontro tra i sindacati. Rinnovamento degli impianti dove si sono avuti gli incidenti e che evidentemente non sono sicuri. Per quanto riguarda la rappresentanza esiste un eccesso di collaborazione tra i sindacati confederali e l'Ilva, addirittura nella gestione del personale.
Qual è la situazione degli operai all'interno dell'ILVA e nelle società appaltatrici? Quali le condizioni?
La condizione salariale molto favorevole per gli operai dell'Ilva rispetto alla media italiana fa sì che lo spettro della disoccupazione, sempre forte in questa terra, induca a non denunciare i rischi per conservare il posto. Ma i pericoli sono molti: i lavoratori sono costretti a svolgere le proprie attività senza le adeguate procedure di sicurezza, in più si interviene sugli impianti malmessi quando questi sono ancora in funzione. La situazione dei lavoratori in appalto è peggiore: hanno dei contratti precari e non sono addestrati. Nei casi più fortunati alcuni di loro vengono affiancati, per poche settimane, da operai esperti, ma la maggior parte delle volte non accade neanche questo, lasciando che i “nuovi arrivati” imparino da soli.
Quali mancanze denunciate?
Denunciamo, appunto, la mancanza degli standard di sicurezza, la necessità di rinnovare gli impianti e di formare coerentemente con il lavoro che svolgono i giovani operai.
Si è parlato di operai che usano droghe, fanno tardi, dormono poco, causando in questo modo incidenti sul lavoro. Cosa ne pensa?
Sono speculazioni. Ed è fortemente ingiusto sostenere che gli incidenti avvenuti all'Ilva siano stati causati dall'abuso di sostanze stupefacenti o dalle mancate ore di sonno degli operai. Mi risulta che nessun incidente mortale sia accaduto di lunedì. Gli incidenti sono stati causati dagli impianti non sicuri e dall'inesperienza.
Qual'è l'atmosfera che si respira dopo questa ennesima morte?
C'è molta rabbia e rassegnazione, nonostante le tante denunce si continua a morire.
È al corrente dell'allarme inquinamento rappresentato, non solo dalle emissioni di diossina, ma da gran parte delle attività dell'ILVA? Cosa ne pensa?
A Taranto di sono superati i limiti di tolleranza. La gestione degli impianti col tempo non è migliorata e il diluvio di polveri che si abbatte sulla città rappresenta un rischio per la vita di tutti. Ovviamente pensare alla chiusura dello stabilimento rappresenterebbe una sciagura economica. Bisogna puntare al rinnovamento degli impianti e alle misure anti inquinamento.
Articoli correlati
- Gli è stato appena assegnato un premio giornalistico per la libertà di stampa
Domenico Iannacone: "Stop al sacrificio di Taranto"
In questo videomessaggio l'autore della puntata "La polvere negli occhi" su Raitre ha dichiarato: "Voglio manifestare la mia vicinanza ai cittadini che soffrono. Sono qui a dare il mio pieno appoggio alla manifestazione che si terrà il 22 maggio a Taranto alle ore 17 in piazza Garibaldi"18 maggio 2022 - Alessandro Marescotti - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink
Sociale.network