“Morti all’Ilva, subito un Consiglio Regionale monotematico”
“Esprimo il mio più totale cordoglio alla famiglia dell’operaio di Casoria, Antonio Alagni, morto nel primo pomeriggio di oggi all’interno dell’Acciaieria 1 dell’Ilva di Taranto”. Mino Borraccino, capogruppo dei Comunisti Italiani in Consiglio regionale, interviene subito dopo aver appreso la notizia della morte (la terza dall’inizio dell’anno) di un lavoratore di una ditta dell’indotto che opera all’interno del siderurgico.
“Nell’attesa che la magistratura faccia il suo corso - osserva Borraccino - mi vien voglia di dire basta. Non si può continuare a morire in fabbrica. L’incidente di oggi, secondo una prima ricostruzione, farebbe riflettere ancora sullo stato di alcune attrezzature presenti in un reparto così importante come l’acciaieria. Occorrono interventi di manutenzione seri, immediati, mirati che rendano meno obsoleti reparti con oltre quarant’anni”.
“Per questo - conclude Borraccino - rinnovo la mia richiesta al presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe ed al presidente della Giunta, Vendola, di convocare al più presto un Consiglio regionale monotematico sull’Ilva. La questione siderurgico deve diventare d’interesse regionale prima e nazionale poi”.
Articoli correlati
- Incidente del 7 maggio all'ILVA
PeaceLink: "Sostegno a magistratura Taranto, ha agito con tempestività e trasparenza"
"La chiarezza e la fermezza con cui la Procura ha risposto alle accuse dell'azienda e del ministro Adolfo Urso dimostrano ancora una volta la professionalità e il senso di responsabilità che animano l'operato dei magistrati"Adnkronos - Coincidenze singolari
Taranto condannata alle malattie dall’AIA del governo. Oggi un altro incidente
Il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin è stato in città proprio mentre si verificava l'incidente all'AFO 1 inaugurato il 15 ottobre 2024 dal ministro Urso.7 maggio 2025 - L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network