Il sì del Tar al referendum "Sull´Ilva decida Taranto"
TARANTO - Il Tar accende il semaforo verde al referendum consultivo per la chiusura dell´Ilva di Taranto. E condanna il Comune ionico per aver snobbato le istanze di "Taranto Futura", l´associazione promotrice della consultazione popolare.
Per chi sogna una Taranto senza diossine, fumi e polveri è una vittoria su tutta la linea. Già perché il Comune ora ha a disposizione novanta giorni per predisporre un apposito procedimento e consentire lo svolgimento della consultazione popolare.
Un passaggio che sino a ieri era stato ignorato dalla pubblica amministrazione nonostante la diffida di "Taranto Futura" che invoca la chiusura del colosso dell´acciaio o perlomeno dell´area a caldo, indicata come la sorgente di buona parte dell´inquinamento con il quale storicamente si convive in riva allo Ionio.
«Ci aspettavamo collaborazione dal Comune ed invece siamo stati ignorati», racconta Nicola Russo, il coordinatore di Taranto Futura. Di mestiere fa l´avvocato ed è anche giudice di pace. E´ stato lui a predisporre il ricorso contro l´inerzia del Comune ed alla fine l´ha spuntata ottenendo anche la condanna dell´Ente al pagamento delle spese di giudizio. «Il sindaco Ippazio Stefàno in campagna elettorale aveva fatto della lotta all´inquinamento un cavallo di battaglia. Poi - aggiunge Russo - si è detto contrario al nostro referendum. Lui è liberissimo di pensarla come gli pare ma ha il dovere di consentire ai tarantini di esprimersi su un tema che riguarda la loro sopravvivenza». Ed in verità, come hanno rilevato i giudici amministrativi, il primo cittadino aveva dato indicazioni per sdoganare l´iter procedurale del referendum. Ma quella direttiva era rimasta lettera morta. Al comitato promotore non è rimasto altro da fare che attendere i novanta giorni previsti dalla legge ed impugnare il cosiddetto "silenzio-rifiuto".
Il Tar ha ritenuto illegittimo quel muro di gomma dell´amministrazione ed ha accolto il ricorso, imponendo al Comune di predisporre la procedura per indire il referendum. Ora il comitato dovrà presentare le 5.000 firme necessarie per sottoporre il quesito su base territoriale. «Siamo in grado di raccoglierle nel giro di quarantotto ore», sentenzia Russo che già affila le armi per altre due battaglie che si appresta a combattere davanti ai giudici amministrativi in nome dell´ambiente. «Abbiamo presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica per quanto riguarda l´impianto di zincatura dell´Ilva, approvato senza la valutazione di impatto ambientale.
L´udienza davanti al consiglio di Stato - racconta Russo - è fissata per mercoledì prossimo. In più abbiamo impugnato anche l´accordo di programma sottoscritto da Ilva ed enti locali per contenere l´inquinamento proveniente dal colosso dell´acciaio. Quell´accordo non ci convince. I tempi sono maturi - conclude - per disegnare un futuro diverso per Taranto».
Articoli correlati
- Gli è stato appena assegnato un premio giornalistico per la libertà di stampa
Domenico Iannacone: "Stop al sacrificio di Taranto"
In questo videomessaggio l'autore della puntata "La polvere negli occhi" su Raitre ha dichiarato: "Voglio manifestare la mia vicinanza ai cittadini che soffrono. Sono qui a dare il mio pieno appoggio alla manifestazione che si terrà il 22 maggio a Taranto alle ore 17 in piazza Garibaldi"18 maggio 2022 - Alessandro Marescotti - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink
Sociale.network