«Non ci sarà la bonifica? non daremo l'AIA all'ILVA»
STATTE - Il rischio che vadano perduti i 133 milioni di euro, per la bonifica del sito di interesse nazionale di Taranto, allarma la Commissione consiliare Ambiente del Comune di Statte che si è riunita per aver conoscenza dell’esito dell’incontro romano dello scorso 14 ottobre al Ministero. Incontro a cui hanno partecipato l’assessore comunale all’Ambiente Vincenzo Chiarelli, il tecnico responsabile del settore, Ing. Mauro De Molfetta e il presidente della Commissione consiliare Ambiente, consigliere Vincenzo Conte.
“Un incontro non proprio incoraggiante - riferisce l’assessore Chairelli - che ci fa temere ulteriori scuse e ritardi nella realizzazione dell’effettiva bonifica della zona Taranto. Comunque, per quanto riguarda la questione ILVA non concederemo l’Autorizzazione Integrata Ambientale se non vengono rispettati i parametri proposti dagli enti e gli organismi coinvolti nel tavolo: il limite di emissione di diossina deve
essere di 0,1 nanogrammi per metro cubo e l’Ilva deve impegnarsi deve a ridurre del 50 % delle emissioni di diossina. Si tratta di un obiettivo raggiungibile perché l’azienda può utilizzare l’urea.
Occorre ora che il Comune di Taranto dia priorità a quelle procedure necessarie affinché si possano costruire gli impianti e si metta in condizione l’azienda di agire in fretta. Ci è parso di capire che il Governo sia orientato a destinare i fondi della bonifica del sito di Taranto in altri settori per via della crisi. Non ci sembra pos-sibile – continua Chiarelli - alla luce di quanto è ormai noto in tutta Europa, e cioè che Taranto è la città più inquinata d’Italia e dell’ Europa Occidentale, che il Governo centrale assuma questo grave atteggiamento e misuri con lo steso peso le problematiche economiche con quelle collegate alla vita dei cittadini.
Sia sulla stampa locale che su quella nazionale si evidenzia in questi ultimi giorni la conferma di un primato inquietante che compromette il nostro futuro e che posiziona il nostro territorio tra quelli più inquinati e problematici di Europa. Non dobbiamo abbassare la guardia e non cedere ai ricatti occupazionali. Nessuno sconto, ma subito un’azione congiunta affinché in poco tempo si possa raggiungere l’obbiettivo dell’abbattimento delle emissioni di diossina e si possa procedere alla bonifica dell’area”.
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