Diossina, nuove regole per l'Ilva
BARI — La quinta commissione Ambiente della Regione Puglia, con l'astensione dell'opposizione di centrodestra (voto favorevole di Antonio Scalera, Udc), ha approvato ieri il disegno di legge che introduce un calendario e i vincoli alle emissioni di diossine dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Ma Confindustria chiede una deroga dei vincoli alla scadenza del 31 dicembre 2010 ritenuti eccessivamente penalizzanti. In base al testo licenziato è confermato, salvo modifiche possibili quando il provvedimento sarà portato in Aula, che entro aprile del prossimo anno il livello di diossina dovrà essere portato a 2,5 nanogrammi per metro cubo mediante la tecnologia all'Urea e, allo scadere del 2010, a 0,4 nanogrammi. Un valore che allinea l'Italia, per quanto attraverso una legge regionale, alla media europea. Inoltre, sono state recepite modifiche (ideate per sfuggire all'eventuale conflitto di competenza che potrebbe sollevare il governo) spostando la regolamentazione da «tutela dell'ambiente» (riservata esclusivamente allo Stato) a «tutela della salute» (ambito concorrente).
«L'approvazione costituisce una smentita delle posizioni e delle polemiche espresse dal ministro Stefania Prestigiacomo - osserva Michele Losappio, assessore all'Ambiente, - e perfino gli amici del ministro Fitto hanno dovuto riconoscere, con la loro astensione, che la legge non comporta rischi di chiusura dello stabilimento, ma solo la salvaguardia della salute di dipendenti e cittadini ». «Il 16 dicembre - commenta il tarantino Michele Pelillo, assessore regionale al Bilancio - quando l'aula del Consiglio regionale approverà il provvedimento per Taranto sarà una grande giornata di festa. E questa festa la condivideremo con i tanti amici che già da oggi, attraverso l'egregio lavoro dei volontari di AltaMarea, stanno confermando la loro presenza per quella data».
Luciano Mineo, vice presidente del Consiglio regionale, sostiene che «la salute e, quindi, la vita diventano, finalmente, una priorità assoluta grazie all'impegno della Regione Puglia, delle istituzioni locali, dei sindacati dei lavoratori e delle associazioni ambientaliste. Dopo anni di immobilismo durati sino al 2005, la giunta Vendola ha impresso un'accelerazione».
L'utilità di aver ascoltato le parti sociali e le associazioni viene sottolineata dal consigliere Pietro Lospinuso (An): «Sono stati approvati quasi tutti gli emendamenti proposti da Confindustria, giudicati - oltre che da noi - anche dalla maggioranza migliorativi rispetto al testo originario». «Erano modifiche tecniche accettabili - chiarisce Rocco Palese, capogruppo di Fi - , ma ci siamo astenuti sul voto complessivo perché fino ad oggi non ci hanno convinto le risposte del governo regionale sui motivi per cui la scadenza ultima per la realizzazione e l'entrata in funzione della nuova impiantistica debba essere quella del 31 dicembre 2010. Vogliamo anticiparla».
Ma Confindustria non è convinta. «E' fondamentale afferma Nicola De Bartolomeo, presidente degli industriali pugliesi - che sia tenuto in conto un altro emendamento: quello della eventuale deroga alla scadenza del 31 dicembre 2010. Per rispettare tale data, infatti, occorrerebbe un impianto da realizzare ex-novo che però nell'attuale area dell'Ilva a Taranto non si può realizzare. Sarà necessario un adeguamento dell'attuale impianto da compiere mentre senza bloccare l'esistente».
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