Ambiente: Taranto è emergenza nazionale
Anche l'Eurispes, un centro di ricerca economico e sociale di grande esperienza, ha definito l'inquinamento di Taranto come "un'emergenza nazionale". Il rapporto Eurispes concentra la sua attenzione sull'incremento della diossina, utilizzando gli stessi dati da noi diffusi a livello nazionale, il che conferma la loro attendibilità e gravità.
Taranto viene descritta come città ad alto rischio ambientale per la forte concentrazione di insediamenti produttivi e per la loro vicinanza al centro abitato. Il rapporto ha avuto in queste ore ampia diffusione tramite le agenzie stampa ed è stato immediatamente commentato anche in ambito sindacale.
Siamo di fronte ad un salto di qualità. Prima i media nazionali e ora i centri di ricerca sottolineano che siamo una "città anomala" che concentra su di sé la schiacciante maggioranza delle emissioni industriali nazionali di diossina e di altri inquinanti tossici.
L'Eurispes è un ente che ha una vasta influenza sulla comunità scientifica nazionale e tale rapporto non potrà rimanere senza conseguenze.
Dobbiamo partire da questo nuovo campanello d'allarme per agire presto e bene. L'Ilva dovrà depositare entro la fine di febbraio il suo piano per il "campionamento in continuo" della diossina previsto dalla legge regionale. Dovrà cioè mettere a punto il sistema di controllo 24 ore su 24 richiesto dalla Regione Puglia per questa sostanza altamente cancerogena che fuoriesce ogni giorno dal suo camino E312. Opinione pubblica, associazioni, organi di informazione, ARPA e istituzioni dovranno controllare se Riva darà attuazione a questo preciso obbligo di legge. Il controllo dela diossina deve diventare continuativo e deve essere reso noto alla cittadinanza.
Non è più tempo per chiedere altro tempo. Dopo il campanello dell'Eurispes ci potrebbe essere quello della magistratura.
Luigi Boccuni
portavoce Altamarea
Biagio De Marzo
referente PeaceLink Taranto
Alessandro Marescotti
presidente PeaceLink
Tra il 2002 e il 2006 a Taranto le emissioni inquinanti sono aumentate.
A documentarlo è l'Eurispes, un Istituto nazionale di ricerche economiche e sociali che in queste ore ha diffuso un rapporto contenente dati allarmanti su Taranto.
Ad esempio, documenta l'Eurispes, dal 2002 al 2006 le emissioni di cromo a Taranto sono aumentate del 60,2%. Ricordiamo che alcune forme chimiche del cromo, come l'esavalente, causano problemi respiratori,indebolimento del sistema immunitario, danni a fegato e polmoni, alterazioni del materiale genetico e cancro. La nostra città è descritta dall'Eurispes come un'emergenza nazionale sotto il profilo ambientale. L'Eurispes sfata un tabù: quello del presunto miglioramento ambientale dovuto agli "Atti di Intesa" con l'Ilva.
La fotografia dell'Eurispes è impietosa ed emerge al contrario un'impennata delle emissioni inquinanti dal 2002 al 2006. Il Comitato per Taranto ritiene che gli Enti Locali abbiano fatto finta di ridurre l'inquinamento con gli Atti di Intesa.
Le evidenze attestano il contrario.
E' venuto il momento di cambiare pagina e di passare dalla politica dei "buoni propositi" a quella dei limiti imposti per legge.
Occorrono, dopo la legge sulla diossina, nuovi limiti restrittivi all'inquinamento complessivo annuo e ciò deve avvenire tramite l'Autorizzazione Integrata Ambientale attualmente in discussione al Ministero dell'Ambiente.
Per il Comitato per Taranto
Michele Carone
Giulio Farella
Luigi Oliva
Antonietta Podda
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