Mercoledì, ore 11: torna l’incubo diossina. Una nuvola viola copre la città di Taranto
 E’ sufficiente una foto che colora di viola il cielo sopra l’Ilva perché a Taranto torni l’allarme diossina che per la verità, da queste parti, non si è mai sopito. 
L’immagine in questione, scattata alle 11 di ieri, mercoledì mattina, mostra il famoso Ponte girevole che ha sullo sfondo una lunga scia di fumo violaceo in netto contrasto con l’azzurro spruzzato di leggere nuvole bianche. 
Una scena già vista dai tarantini, in tempi non molto lontani, quando il Siderurgico marciava a pieno regime. Per questo molti di loro ieri non ci avranno nemmeno fatto caso. Un fenomeno che non è però sfuggito allo sguardo attento di Alessandro Marescotti, di Peacelink, che ha imbracciato la macchina fotografica e ha immortalato il sinistro fumaiolo. 
E’ stato sempre lui ad inviare copia della foto nelle redazioni dei giornali con questa didascalia: «Si segnala questa nuvola viola che era visibile oggi dal ponte girevole di Taranto alle ore 11. Sembra fuoriuscire dal camino e312 - precisa - da cui proviene gran parte della diossina italiana». 
LA VERSIONE DELL'ILVA
Secondo l’Ilva, invece, i fumi provenivano dalle fasi di lavorazione della granulazione ghisa.
Lo svuotamento di un carro siluro - sempre per l’Ilva - ha provocato un flusso irregolare che ha prodotto vapore acqueo misto a polvere. 
Lo stesso camino già sotto la lente d’ingrandimento di Ispra (istituto superiore per ricerca e protezione ambientale) e Arpa (agenzia regionale di protezione ambientale) che con l’Ilva hanno misurato anche recentemente l’emissione di sostanze inquinanti cosiddette diossinosimili.
E’ il camino oggetto di correttivi strutturali (impianto ad urea per la limitazione delle emissioni pericolose tra cui la diossina), necessario all’industria per rientrare nei limiti imposti dalla legge regionale che chiede il rispetto di 0,4 nanogrammi per metro cubo di diossina prodotta. 
LE RILEVAZIONI DI ARPA E ISPRA
L’ultima rilevazione risalente a luglio, aveva anche generato delle discordanze tra tecnici Arpa e Ispra e la proprietà del siderurgico. I valori captati nei tre giorni di rilevamenti non avevano superato il valore dello 0,80 nanogrammi per metro cubo di diossina emessa dal famigerato camino.
Molto al di sotto della prima soglia di 2,50 fissata dalla legge regionale antidiossina e quasi prossima allo 0,40 della tappa finale da raggiungere entro il 31 dicembre 2010. 
 
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