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Lettera agli amici e amiche di Altamarea

Stati generali Arpa Puglia: il resoconto della partecipazione di Altamarea

Ho sfidato Ilva ad un confronto diretto con ALTAMAREA sulle emissioni, arbitro ARPA Puglia.
21 dicembre 2009
Biagio De Marzo

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Care amiche e cari amici di ALTAMAREA,

ieri ho avuto l’onore di rappresentare ALTAMAREA agli “Stati Generali di ARPA Puglia”, tenuti a Bari nella sala videoconferenze del Politecnico di Bari. Erano di nostro interesse particolare due punti del programma: la relazione introduttiva del Direttore Generale Prof. Giorgio Assennato “ARPA Puglia tra luci ed ombre” ed il “Question time – ARPA risponde”.

Il prof. Assennato ha confermato che Taranto è sicuramente la città pugliese che necessita della maggiore attenzione di ARPA che però deve fare i conti con le risorse disponibili: a fronte di un fabbisogno generale per la Puglia di oltre 800 persone, l’attuale consistenza è di sole 345 unità. E per seguire bene la sola Taranto Assennato dice che occorrerebbero circa 200 persone.
Per sottolineare l’importanza di Taranto nelle questioni ambientali italiane, il prof. Assennato ha annunciato che per la prima volta il Consiglio federale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA con tutte le agenzie per l’ambiente d’Italia si svolgerà a Taranto nel febbraio prossimo nella sede dell’ex ospedale Testa.

Durante il “Question time” il rappresentante dell’Ilva di Taranto, ha ricordato gli impegni aziendali in materia di riduzione dell’inquinamento, ha parlato di un “miglioramento” della situazione e di un “percorso virtuoso” avviato con decisione ed ora confermato ed ha posto questa domanda: E’ possibile che alcuni facciano passare il principio che Taranto è la città più inquinata d’Europa?

Il Direttore scientifico di ARPA Puglia dr. Massimo Blonda ha risposto che ARPA non si appassiona alle classifiche ma esamina i dati delle concentrazioni di inquinanti in aria, acqua e suolo. Il complesso delle emissioni si attesta su valori superiori rispetto alle altre città europee. L’area da bonificare del Sito di Interesse Nazionale di Taranto è tra le più vaste d’Europa. Alcune patologie tumorali sono le più alte di Puglia. Il “carico” è pesante e bisogna andare oltre le BAT o MTD (Migliori Tecnologie Disponibili).

Arrivato il mio turno, ho contestato il “miglioramento” della situazione glorificata dal rappresentante dell’Ilva, ho ricordato che dall’esame dei dati comunicati all’INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e Sorgenti) dalla stessa Ilva emerge un peggioramento negli anni della situazione. Ho sfidato Ilva ad un confronto diretto con ALTAMAREA sulle emissioni, arbitro ARPA Puglia.

Ho quindi posto i tre quesiti definiti in sede di riunione del coordinamento di ALTAMAREA.

1) INDIVIDUAZIONE DELLA FONTE DEL BENZO(A)PIRENE A TARANTO
A Taranto nel quartiere Tamburi nel 2008 il benzo(a)pirene ha raggiunto in media 1,3 ng/m3, superando il valore obiettivo di 1 ng/m3. Si richiede una analisi delle sorgenti di tale inquinante,
individuandone la fonte principale.

Il dr. Massimo Blonda ha confermato i nostri dati per il 2008; aspettano di completare la raccolta dati per l’intero anno civile come prescrive la legge. Sulle fonti di tale inquinante si aspettano le prime indicazioni dal progetto/studio avviato per Taranto e Salento. ARPA ritiene che il benzo(a)pirene è l’obiettivo principe.

2) CAMPIONAMENTO IN CONTINUO DELLA DIOSSINA
L'articolo 3 della legge regionale sulla diossina prevede la presentazione da parte delle aziende del piano di campionamento in continuo entro 60 giorni (scadenza fine febbraio 2009). Ad oggi l'Ilva non ha presentato il piano e risulta inadempiente. Altamarea ha ribadito, nel programma della manifestazione, la necessità dell'applicazione del campionamento in continuo. Si richiede quali azioni intendano adottare l'Arpa e la Regione Puglia per l'effettivo rispetto della legge sulla diossina.

Il dr. Blonda conviene con ALTAMAREA che quella disposizione di legge non è stata rispettata. ARPA, però, non ha compiti/poteri prescrittivi e segnalerà la cosa alla Regione.

3) PARERE DELLA COMMISSIONE IPPC E PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ILVA IN AMBITO AIA
Il Ministero dell’ambiente ha inviato ad ALTAMAREA il “Parere della Commissione IPPC” (919 pagine) ed il “PMC – Piano di Monitoraggio e Controllo” (170 pagine).
Da un primo esame dei ponderosi documenti, ALTAMAREA ha rilevato che, immotivatamente, sono state disattese quasi tutte “le ragioni esposte nei 18 documenti presentati dalle associazioni ambientaliste tarantine, nonché da quello firmato anche dai Sindaci dei Comuni di Taranto e Statte” e, di conseguenza, ALTAMAREA ha già “diffidato il responsabile del procedimento AIA per l’ILVA e il dirigente che emetterà il provvedimento finale, a correggere l’orientamento che si profila.”
Si richiede ad ARPA Puglia una valutazione del “Parere della commissione IPPC” e del “Piano di Monitoraggio e Controllo” relativi all'AIA di Ilva Taranto.

Il dr. Blonda ha risposto che ARPA invierà al Ministero entro il 18 dicembre 2009 le proprie osservazioni che saranno rese pubbliche.
Mi è parso di capire che si tratterà di una specie di “contro parere”, in cui ARPA ripeterà quello che sta argomentando da due anni: per ottenere un’effettiva riduzione dell’inquinamento industriale a Taranto di dovrà andare oltre le BAT/MTD.

Concludo questa mia comunicazione sottolineando due necessità immediate per ALTAMAREA:

I) non essendo pervenuta alcuna scadenza temporale, è stata già richiesta la proroga al 31 dicembre per l’invio al Ministero dell’ambiente di osservazioni su “Parere” e “PMC”. Pertanto, occorre provvedere immediatamente ad elaborare il documento che argomenti nel merito e in dettaglio il giudizio sintetico già formulato sui due documenti;

II) la scadenza di febbraio 2010 per il Consiglio federale di ISPRA/ARPA a Taranto è molto vicina. Io ritengo che ALTAMAREA deve avviare immediatamente il lavoro di preparazione del documento che chiederemo di illustrare in quel consesso, testimoniando la nostra rigorosa azione di pungolo alle Amministrazioni pubbliche e all’opinione pubblica sul grave problema dell’inquinamento ambientale di origine industriale. In occasione del Consiglio federale di ISPRA-ARPA “a buon diritto Taranto, capitale dell’inquinamento italiano, otterrà un riconoscimento come città simbolo del degrado ambientale, luogo nel quale discutere in maniera più che pertinente dei problemi che affliggono l’ecosistema nazionale”.

Sarò lieto di conoscere commenti costruttivi e propositivi e disponibilità a collaborare.

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