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Rapporto ISTISAN 02/12

La mortalità per tumore maligno della pleura nei comuni italiani (1988-1997)

Dal rapporto emerge l'elevato numero di casi concentrati nel comune e nella provincia di Taranto per una forma di mesotelioma scientificamente messa in relazione con l'esposizione professionale all'amianto.
20 gennaio 2010

Il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità del 2002 a cura di Marina Mastrantonio, Stefano Belli, Alessandra Binazzi, Marcello Carboni, Pietro Comba, Paola Fusco, Mario Grignoli, Ivano Iavarone, Marco Martuzzi, Massimo Nesti, Stefania Trinca, Raffaella Uccelli, ha per oggetto la mortalità per tumore maligno della pleura nei comuni italiani per il periodo 1988-1997.
Nel corso degli anni ’90 in diversi Paesi europei è stato documentato un significativo incremento della mortalità per tumore maligno della pleura, che appare in relazione con la massiccia diffusione dell’amianto. Il tumore maligno della pleura risulta essere quindi indicatore di pregressa esposizione ad amianto.
Lo studio mette in luce che gli incrementi dei casi di mortalità si registrano negli insediamenti dell’industria navalmeccanica e delle attività portuali e in concomitanza con i poli dell’industria del cemento-amianto.
L’analisi regionale evidenzia tassi di mortalità, standardizzati per 100.000 sulla popolazione italiana del 1991, superiori a quello nazionale nel periodo considerato, in quattro regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia (tra 76 e 90 percentile e più del 90 percentile).
A livello provinciale si registra un dato superiore al 90 percentile in 4 provincie: Alessandria,
Gorizia, Livorno e Taranto. Inoltre Taranto rientra nei comuni italiani nei quali, nel periodo 1988-1997, la mortalità osservata per tumore della pleura ha superato significativamente quella attesa e si sono osservati almeno 3 decessi.
Nella provincia di Taranto nell’arco di 9 anni sono stati registrati in totale 150 casi di tumore alla pleura (tasso 3,37), i dati più alti dell’intera regione Puglia.
Nel comune di Taranto sono stati osservati 109 casi a fronte dei 24,44 attesi.
Gli elevati dati di Taranto sono associati alla presenza sul territorio dei cantieri dell’industria navalmeccanica e attività portuali con la conseguente esposizione all’amianto nei cicli produttivi e/o nell’ambiente.
Lo studio di casistica del 2001, a cura di Musti, Cavone, Ammirabile, Il centro operativo regionale pugliese del registro Nazionale Mesoteliomi. In Primo rapporto. Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi, relativo alle attività lavorative svolte dai pazienti con mesotelioma registrati in Puglia negli anni 1977-1989, faceva già emergere la cantieristica navale a Taranto.

Allegati

  • La mortalità per tumore maligno della pleura

    Marina Mastrantonio, Stefano Belli, Alessandra Binazzi, Marcello Carboni, Pietro Comba, Paola Fusco, Mario Grignoli, Ivano Iavarone, Marco Martuzzi, Massimo Nesti, Stefania Trinca, Raffaella Uccelli
    Fonte: Istituto Superiore di Sanità
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    Rapporto ISTISAN 02/12

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