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Comunicato stampa

Assemblea generale di Altamarea al Pacinotti - la strategia, le cose fatte e quelle da fare

Altamarea si riunirà in assemblea generale mercoledì 3 febbraio alle ore 17.30 all’ITIS Pacinotti (via Lago Trasimeno a Taranto) per fare il punto su quanto è stato fatto e su quanto resta ancora da fare.
2 febbraio 2010
Altamarea

Altamarea si riunirà in assemblea generale mercoledì 3 febbraio alle ore 17.30 all’ITIS Pacinotti (via Lago Trasimeno a Taranto) per fare il punto su quanto è stato fatto e su quanto resta ancora da fare. Logo Altamarea

L’assemblea è aperta a tutti i cittadini e prevede il dibattito con tutti i volontari che desiderano far parte di Altamarea e dei suoi gruppi di lavoro (giuridico, medico, tecnico e comunicazione).

I lavori saranno introdotti da Alessandro Marescotti che proietterà alcuni video per documentare come nell’Ilva e nell’area industriale continuano le emissioni anomale di fumi e sostanze inquinanti.

Leo Corvace esporrà le proposte di Altamarea per la drastica riduzione delle emissioni nell’ambito dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Alessia Gira illustrerà il programma del gruppo comunicazione di Altamarea, a partire dal sito web che dovrà favorire i gruppi di lavoro e la condivisione delle informazioni.

Infine l’avv. Antonio Lupo illustrerà le osservazioni critiche di Altamarea sul nuovo piano regionale di qualità dell’aria, che presenta delle carenze.

Altamarea vuole diventare sempre più un movimento per la partecipazione popolare ai temi della salute e dell’ambiente.

Altamarea ringrazia il Centro Servizi per il Volontariato di Taranto per il costante aiuto che fornisce.

COSA E’ STATO FATTO

Dopo la grande marcia per l’ambiente del 28 novembre, Altamarea non ha smesso di lavorare ed è riuscita a fare dieci cose importanti:

ha incontrato il sindaco di Taranto ottenendo la sua disponibilità a richiedere ad Arpa e Dip.prevenzione Asl l’individuazione della fonte dell’inquinamento da benzo(a)pirene in particolare del quartiere Tamburi

ha richiesto al sindaco un consiglio comunale monotematico sull’ambiente esteso ai parlamentari dell’area jonica e alla società civile;

ha denunciato il cattivo funzionamento dell’impianto di depolverazione secondaria dell’Acciarieria 2, appena inaugurato, tramite l’ausilio di documentazione foto e video su Youtube; il tutto ha costretto l’Ilva ad ammettere pubblicamente le criticità di una “falsa partenza”;

ha ottenuto da Asl, Arpa e Università di Bari lo screening su 300 cittadini per verificare l’esposizione a metalli pesanti e diossina;

ha ottenuto dall’Arpa un controllo sulla provenienza della diossina che si deposita sulle masserie inquinate, mediante il sistema wind-select; i campioni dovranno essere analizzati nei prossimi giorni e consentiranno all’Arpa di rispondere a questa domanda cruciale per la magistratura: da dove viene la diossina che si è depositata nelle masserie?

Ha richiamato l’attenzione sulle fotografie di emissioni fuggitive dagli elettrofiltri del camino e-312 dell’Ilva; questo dato fotografico potrà essere acquisito dalla magistratura ed è importante perché documenta “sbuffi” contenenti polveri (potenzialmente con diossina) che possono direzionarsi “a bassa quota” sulla città e sui campi circostanti;

ha sollevato il problema dell’assenza di controlli routinari sulla diossina nelle carni di Taranto nei macelli pugliesi, richiedendo alla Regione di effettuarli così come era stato concordato dal tavolo tecnico antidiossina nell’agosto 2009;

ha ottenuto la “sconfessione” da parte del ministero dell’Ambiente della commissione IPPC che aveva redatto un parere “morbido” sull’Ilva nell’ambito della procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale);

ha inviato proprie osservazioni critiche sul parere della commissione IPPC per l’Ilva nell’ambito della procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale);

ha proposto il “modello Brescia” per la condivisione mensile dei dati aggiornati dell’inquinamento industriale fra aziende, Arpa, enti locali e società civile.

LA STRATEGIA

Riteniamo che su questa strada debba proseguire: vogliamo far sentire agli inquinatori il “fiato sul collo” dei cittadini. Lo dobbiamo fare in modo mirato, con estrema precisione, con la massima documentazione e con una costanza implacabile, senza fermarci mai. Per questo è necessario ottenere dai cittadini e dai lavoratori informazioni costanti, dettagliate, corredate da foto e filmati che metteremo sul web.

Gli inquinatori vanno filmati, fotografati, smascherati senza sosta. Solo con questo sforzo costante di attenzione dell’opinione pubblica si riuscirà a imporre la questione ambientale al centro delle scelte politiche e industriali.

I CITTADINI ECOSENTINELLE

Per tenere alta l’attenzione Altamarea vuole organizzare un sito web “aperto” ai cittadini attivi in cui quotidianamente decine di ecosentinelle elettroniche siano puntate sull’area industriale con cellulari, webcam, telecamere ecc.

Il cielo di Taranto non deve più essere sporcato da nubi inquinanti e punteremo la nostra vigilanza su tutti i camini e gli impianti che avvelenano la città.

L’AZIONE DEI POTERI PUBBLICI

Altamarea condivide pienamente le dichiarazioni del Presidente della Corte d’Appello di Lecce dott. Mario Buffa che ha ritenuto poco soddisfacenti i risultati in campo ambientale. Il dott. Buffa aveva dichiarato: “Non condivido che la vigilanza dei pubblici poteri debba essere moderata e ragionevole; quando è in gioco la salute di intere collettività la vigilanza, se occorre, dev’essere anche invadente e petulante”.

E’ in base a queste dichiarazioni che richiediamo a Comune, Provincia e Regione di incidere maggiormente sull’Autorizzazione Integrata Ambientale. I loro tecnici devono “puntare i piedi” e chiedere la piena applicazione dei punti “imprescindibili” inviati al Ministero dell’Ambiente dai sindaci di Taranto e Statte e condivisi con le associazioni. Fra questi punti imprescindibili c’è il campionamento continuo della diossina, che in sindaco di Taranto ha richiesto formalmente al Ministero dell’Ambiente.

IL CENTRO AMBIENTE E SALUTE

Chiederemo un incontro con i dirigenti della Asl di Taranto perché venga raddoppiato il laboratorio antidiossina di Taranto ponendolo nella condizione di analizzare anche gli alimenti. Vogliamo che a Taranto prenda forma quel Centro Ambiente e Salute, collegato all’Università e dotato di eccellenti collaborazioni, di cui da tempo parla il prof. Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia. In tal modo nell’Ospedale Testa di potranno unificare sinergicamente le competenze di chi opera nel settore Salute e di chi opera nel settore Ambiente. Un Centro Ambiente e Salute posto di fronte all’area industriale, nell’Ospedale Testa, è in grado di effettuare controlli diretti, rapidi ed efficaci sulle emissioni, riportando l’area ad una condizione di normalità. Alla Asl chiederemo un impegno in tal senso, con uno sforzo che deve essere adeguato e determinato al servizio della collettività, mentre alla Regione chiediamo di bandire nuovi concorsi per dotare tale Centro di adeguato personale.

L’ENI

Abbiamo in programma una mobilitazione di pressione sull’ENI perché non venga attuato il potenziamento della centrale Enipower e perché non si proceda alle trivellazioni in mare.

IL RUOLO DELLA MAGISTRATURA

Ma chiediamo anche alla magistratura di fare di più, a partire dalla individuazione di chi ha inquinato con la diossina i campi, gli animali e la catena alimentare.

Non dovrebbe essere difficile, eppure siamo in una situazione di stallo. La magistratura dovrebbe anche verificare se i reati per cui l’Ilva è stata condannata (diffusione di polveri dal parco minerali e di gas tossici dalla cokeria) vengono attualmente reiterati o no.

LA FONTE DEL BENZO(A)PIRENE

Vogliamo nei prossimi che partano effettivamente i controlli “ventoselettivi” dell’Arpa sul benzo(a)pirene per capire chi inquina il quartiere Tamburi con questo potente cancerogeno. Incontreremo il Dipartimento di Prevenzione dell’Arpa perché elabori la documentazione tecnica necessaria al sindaco per emettere un’ordinanza preventiva che imponga alla cokeria di non superare limiti di emissione di benzo(a)pirene, prevedendo opportune prescrizioni (come la “cottura lenta” del coke).

L’INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE

Vogliamo che ogni mese tutti io dati di tutti gli inquinanti vengano condivisi con la popolazione sul Modello Brescia, ottenendo la sommatoria di tutti i camini e potendo così conoscere se l’impatto inquinante sull’aria e sull’acqua sta diminuendo o no, dati alla mano.

Questo impegno deve diventare centrale in un Consiglio comunale monotematico, che richiediamo urgentemente.

IL RUOLO DEI PARTITI POLITICI

Le elezioni regionali dovranno essere un’occasione per sapere cosa i candidati hanno fatto fino a ora per l’ambiente e la salute e cosa propongono in concreto.

A tutte le parti politiche chiediamo di impegnarsi, in modo trasversale, perché si effettui il campionamento continuo della diossina.

A tutti i partiti chiediamo l’eliminazione dal Codice dell’ambiente del vergognoso limite di 10.000 nanogrammi di diossina a metro cubo sostituendolo con il limite europeo di 0,4.

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