Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Comunicato stampa

Legambiente sul ricorso contro l'Aia presentato dall'Ilva

L'azienda ritiene infatti di non doversi spingere oltre gli interventi sinora effettuati: una valutazione del tutto inaccettabile se si considera il pesante impatto ambientale prodotto a tutt'oggi dai suoi impianti.
19 novembre 2011
Legambiente Taranto

Nei giorni scorsi Legambiente ha reso noto il ricorso al TAR  inoltrato dall'Ilva avverso una serie di prescrizioni contenute nel provvedimento di A.I.A. rilasciato all'azienda nell'agosto scorso. Si tratta di un'operazione strumentale volta, con motivazioni pretestuose, ad inficiare la portata di un'AIA già fortemente contestata da Legambiente per le misure ritenute troppo blande. 

In particolare l'Ilva intende eliminare proprio alcuni dei provvedimenti di maggiore efficacia e per il cui inserimento l'associazione maggiormente aveva premuto nelle proprie osservazioni presentate al Ministero dell'Ambiente e in sede di conferenza dei servizi. Fumi di cokeria


Quel che si desume dall'atteggiamento dell'Ilva è grave: l'azienda ritiene infatti di non doversi spingere oltre gli interventi sinora effettuati: una valutazione del tutto inaccettabile se si considera il pesante impatto ambientale prodotto a tutt'oggi dai suoi impianti.
Nel ricorso diversi degli interventi previsti nell'AIA sono contestati dall'Ilva in quanto ritenuti illegittimi sul piano normativo poiché non previsti dalle linee guida sulle M.T.D. (Migliori Tecnologie Disponibili) ed inutili su quello dell'efficacia ambientale. Con questi presupposti l'Ilva chiede al TAR l'eliminazione dall'AIA delle prescrizioni inerenti, tra l'altro, il sistema di abbattimento delle emissioni dai camini della cokeria, il campionamento in continuo della diossina emessa dal camino E 312 dell'agglomerato e di  alcune altre misure riguardanti il monitoraggio delle emissioni in aria e degli scarichi a mare. 

In realtà l'Ilva ricorre ad una lettura molto parziale del D.Lgs 59/05. Questo infatti non limita assolutamente l'adeguamento ambientale degli impianti al solo ricorso alle M.T.D.,  né impedisce l'adozione di misure più rigorose sia in termini di intervento nel processo produttivo che di imposizione dei limiti di emissione di rispetto. 

Quindi le prescrizioni imposte nell'AIA sono a tutti gli effetti da considerarsi legittime sul piano normativo.

L'atteggiamento dell'Ilva è tanto più grave se si considera che la partita delle  AIA sinora rilasciate alle industrie del territorio potrebbe essere ripresa con la loro rivisitazione, in termini più rigorosi, nelle procedure dell'accordo di programma che prevede una valutazione complessiva dei carichi inquinanti.

Il sistema di abbattimento delle emissioni dai camini della cokeria, in particolare, si rende necessario anche in relazione all'emergenza benzo(a)pirene scaturita dallo sforamento dell'obiettivo di qualità di 1 ng/mc negli anni 2008, 2009 e 2010 registrato dalla centralina di via Machiavelli e al rapporto dell'Arpa del  giugno 2009 circa le responsabilità della cokeria nel merito. 
L'Ilva, inoltre, non può sottrarsi al campionamento in continuo della diossina emessa dal camino E312 dell'agglomerato. L'applicazione della specifica legge regionale non può rimanere un'incompiuta tanto più in un contesto in cui la presenza di diossine e PCB nelle diverse matrici ambientali ha comportato l'interdizione di varie attività economiche. Sino a quando questa misura non verrà applicata rimarranno sempre dubbi circa l'efficacia degli accorgimenti impiantistici pur adottati dalla stessa Ilva per limitare queste emissioni.  
 
Legambiente invita tutte le istituzioni a volersi costituire di fronte al TAR per contrapporsi al ricorso dell'Ilva. Legambiente, dal canto suo, annuncia sin da ora il suo intervento ad adiuvandum. 
 
  

Articoli correlati

  • Latte materno, diossine e PCB
    Ecologia
    Slides

    Latte materno, diossine e PCB

    L’istituzione di un regolare sistema di biomonitoraggio da parte delle autorità competenti e un'accresciuta sensibilità dei cittadini possono promuovere un diverso modello di sviluppo che tuteli la salute delle generazioni future.
    29 febbraio 2024 - Paola Fioretti ed Elisa Lorenzini
  • Biobanca e inquinamento ambientale
    Ecologia
    Proposta di una biobanca a Taranto

    Biobanca e inquinamento ambientale

    In che modo una biobanca potrebbe essere utile a mantenere traccia nel tempo degli impatti sanitari delle emissioni industriali sulla popolazione più esposta e in particolare dei bambini? Potrebbe essere inclusa fra le prescrizioni di biomonitoraggio per l'AIA dell'ILVA?
    9 agosto 2023 - Associazione PeaceLink
  • La diossina nel pecorino
    Processo Ilva
    Tutto comincia il 27 febbraio 2008 e così prendono avvio le indagini di "Ambiente Svenduto"

    La diossina nel pecorino

    Il formaggio era prodotto da un pastore che pascolava vicino all'ILVA. Viene consegnato, a spese di PeaceLink, in un laboratorio di analisi di Lecce. "Diteci quello che c'è dentro". Qualche giorno dopo arriva una telefonata allarmata dal laboratorio: "C'è la diossina".
    Repubblica
  • Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA
    Ecologia
    Inviata dal Ministero della Transizione Ecologica al gestore dello stabilimento ILVA di Taranto

    Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA

    Il Gestore dell'ILVA non ha eseguito il controllo mensile del camino E-312. La legge prevede il fermo dell'impianto se accadesse una seconda volta in 12 mesi. PeaceLink evidenzia che dai controlli emerge una concentrazione di diossina superiore al limite prescritto per gli inceneritori.
    9 luglio 2021 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)