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Ecco le criticità della legge regionale sulla Valutazione del Danno Sanitario

Il Consiglio Regionale approva una legge che non avrà effetti immediati. Ecco quanti morti per inquinamento vi saranno a Taranto prima che la legge possa essere valutata nella sua efficacia
17 luglio 2012

La legge riguarda la VDS (valutazione danno sanitario).

La magistratura interviene in "tempi brevi" con misure cautelari in caso di "pericolo in atto" mentre invece questa legge prevede "tempi lunghi".
La perizia della magistratura quantifica in 30 decessi per anno le morti per inquinamento industriale a Taranto.
 
Perché abbiamo tempi lunghi con la legge regionale?
Prima di tutto la legge regionale manca di regolamento attuativo. Questo dettaglio di non poco conto è specificato dall'art.2 che prevede quanto segue: "Con separato atto regolamentare della Giunta regionale saranno fissati i criteri metodologici utili per la redazione del rapporto di VDS".  
Perché manca del regolamento attuativo? Perché è la parte più complessa da scrivere, ha aspetti scientifici delicatissimi e occorreranno almeno un paio di mesi prima di vararlo.
Sarà pronto verosimilmente a settembre.
Passati 2 mesi x 2 decessi per inquinamento = 4 morti
Poi: l'art.2 dice: "Il rapporto VDS dovrà essere predisposto entro novanta giorni dalla approvazione del predetto regolamento".
Il che significa che il rapporto di Valutazione Danno Sanitario (VDS, appunto) sarà pronto a Natale.
Il che significa che saranno passati 3 mesi x 2 decessi per inquinamento = 6 morti (più i 4 di prima siamo a 10 totali).
E se vi fossero ritardi da parte del gruppo che predispone la VDS?
Non sono previste sanzioni. Anche perché chi dovrebbe essere sanzionato? Il gruppo tecnico di lavoro che deve elaborare una VDS? E perché la Regione dovrebbe sanzionare un proprio gruppo tecnico che potrebbe dire che non può fare in 90 giorni una VDS? Del resto la regione ha i dati necessari per la VDS?
Non a caso i periti della magistratura ci hanno messo sei mesi per scrivere la perizia che assomiglia alla VDS.
Qui c'è un punto veramente debole della legge.
Il rapporto VDS si elabora infatti "sulla base del registro tumori regionale e mappe epidemiologiche sulle principali malattie a carattere ambientale". Dati che sono carenti o assenti in molti casi. Ad esempio il registro tumori è aggiornato fino al 2001, poi è aggiornato per il solo 2006 e manca completamente dei dati del 2002, 2003, 2004, 2005, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011. Non ne parliamo delle mappe epidemiologiche che, richieste con una raccolta di migliaia di firme delle "Donne per Taranto", non sono mai nate.
E anche per i dati delle emissioni vi possono essere "buchi" di informazioni. Se non vi sono dati che si fa? Le falle vengono elegantemente "tappate" con un articolo 5 che sana genericamente le lacune con il massimo della genericità: "Ove il rapporto VDS evidenzi criticità, gli stabilimenti di cui all’articolo 1, comma 3, che impiegano per le loro attività materiali e composti polverulenti per i quali non risulta tecnicamente possibile la quantificazione delle relative emissioni massiche, dovranno essere dotati di idonei sistemi atti a prevenire ed evitare il diffondersi nell’ambiente circostante di polveri tal quali o derivanti da processi produttivi".
Questo articolo è una classica "pacca sulla spalla": "Non ho saputo quantificare le tue emissioni però ti chiedo di ridurle lo stesso". Una formula ipocrita per dire che ti chiedo una cosa che non potrò verificare in quanto non so il punto matematico di partenza e quello di arrivo della riduzione attuata (e se vi fosse una aumento?). Si fa statistica sul nulla o sulla totale incertezza in quanto "non risulta tecnicamente possibile" quantificare.
Eravamo a 10 morti.
Il rapporto VSD, a questo punto, non è arcora ultimato perché mancano le osservazioni delle aziende (non è fissato un termine massimo per la presentazione delle osservazioni delle aziende, che potrebbero chiedere tavoli tecnici per contestare la validabilità scientifica dei dati delle tecnologie per il campionamento continuo).
Quanto tempo potrebbe passare?
Potrebbero passare tre mesi: altri 6 morti (totale 16).
Poi la Regione ha tempo 15 gg per ultimare il rapporto VDS (art.6 comma 1).
Le aziende hanno 30 giorni per presentare un piano di riduzione delle emissioni (comma 2 art.6): altri 2 morti, e siamo a 19.
Notare: sono le aziende che si autolimitano, non ci sono prescrizioni della Regione.
Se l'azienda non presenta il piano per ridurre le emissioni viene diffidata e ha altri 30gg: 2 morti in più, totale 21.

A questo punto parte l'osservazione per 12 mesi con monitoraggio continuo degli inquinanti: altri 30 morti, totale 51.
Piccola annotazione: se da tre anni e mezzo l'Ilva non attua il campionamento continuo della diossina, con quale ragionevole speranza possiamo aspettarci che attui quello per gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici)? L'azienda dirà che non è tecnicamente fattibile, che i dati non sono validabili scientificamente, che vi sono discrepanze fra i dati in continuo e quelli non in continuo, che le tecnologie di monitoraggio non hanno standard inclusi nella legge italiana, che gli IPA non hanno un limite di legge, e così via. Inizierà una controversia infinita - con incontri tecnici fino allo sfinimento - in cui l'azienda schiererà fior fiore di scienziati per prendere tempo con infinite obiezioni tecnicamente espresse in centinaia e centinaia di pagine di controdeduzioni. 
Dopo questa battaglia infinita scattano le verifiche finali.
Eravamo a 51 morti per inquinamento.
Ma dimenticavamo un dato importante relativo alla fase preliminare, ossia che dopo la presentazione del piano di riduzione la regione deve "approvarlo" e ci vogliono altri 30 gg (altri 2 morti)
Ma soprattutto la legge non dice cosa succede se la Regione non approva un piano che risulta fasullo. E se si convoca un nuovo tavolo tecnico che porta via altri tre mesi? Altri 6 morti.
E siamo a 59 decessi per aver atteso l'applicazione della legge.
E se l'azienda non consegue i risultati attesi?
Scattano le prescrizioni dei tecnici della Regione.
Ci sono altri 60 giorni per attuarle: altri 4 morti, siamo a 63 decesi.
Totale 63 morti per ottenere i "benefici" di questa legge che parla di "mitigazione" del danno (articolo 6).
Immaginiamo che le emissioni vengano dimezzate e il danno "mitigato". Passeremmo ma 30 morti/anno a 15. Ma sarebbe accettabile?
E tutta questa corsa contro il tempo perché è stata fatta?
Per scongiurare l'intervento della magistratura che - potendo attuare misure cautelari in presenza di un danno alla salute - finirebbe per dichiarare il fallimento di chi, amministrando, avrebbe dovuto tutelare la salute.
Note: La dichiarazione di Angelo Bonelli http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120717-ilva-bonelli-verdi-legge-regionale-non-risolve-emergenza

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