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Dall’alto viene un esempio di sostanziale indifferenza al valore della legalità che non fa ben sperare per il futuro. Forse è il momento di fare da sé.

Ritroviamo tutti l’orgoglio di essere cittadini di serie A e il resto verrà da sé.

Ho scritto questo "intervento" pubblicato nelle pagine di Taranto del Quotidiano di Puglia e Basilicata dopo aver saputo delle sanzioni fatte ad un ragazzo del collettivo Ammazza che piazza
13 gennaio 2015
Fulvia Gravame

Ma quanto è difficile applicare la legge a Taranto

Ieri si è saputo che un ragazzo dell’associazione Ammazza che piazza ha ricevuto ben nove multe per affissioni non autorizzate da parte del Comune di Taranto per un totale 8.000 €.

Subito mi sono chiesta perché sia stata comminata una sanzione così pesante proprio a uno di quei ragazzi che si dedicano a pulire - gratuitamente pur essendo disoccupati - le piazze di Taranto, perennemente sporche. D’altra parte basta farsi un giro per rimanere scandalizzati dalla quantità di manifesti affissi ovunque, spesso sulle vetrine dei tanti negozi che hanno chiuso, cosa che contribuisce a dare una sensazione di sciatteria e sporcizia anche ai luoghi più centrali.  Multe per otto mila € a Ammazza che piazza, articolo pubblicato sul quotidiano di Puglia e Bailicata e commento del direttore, Camarda

Già, la città è sporca e disordinata: sulle auto vi sono spesso volantini pubblicitari, nonostante l’ordinanza del Sindaco che lo vieta, le strade sono piene di escrementi a dispetto dell’obbligo di ripulire, le vie intorno all’ILVA sono piene di polvere rossa anche se l’ILVA ha l’obbligo di lavarle a spese proprie, i proprietari di molte cappelle del cimitero hanno deciso di dipingere le pareti esterne di rosa per mascherare le polveri del siderurgico, la differenziata stenta a partire e gli “ingombranti” invadono le strade di molti quartieri periferici che però sono anche zone balneari, con un evidente danno d’immagine con i pochi turisti che vengono. Non parliamo poi delle doppie e triple file che sono ormai un dato consolidato e tutto questo avviene nella massima noncuranza dell’amministrazione comunale e dopo episodi di cronaca nera che atterriscono tutti noi. Indubbiamente i generosi ragazzi di Ammazza che piazza devono rispettare le norme, ma noi dobbiamo essere consapevoli del contesto in cui viviamo. Questa amministrazione rischia di apparire seicentesca: forte con i deboli e debole con i forti. Ad esempio, il Comune deve far rispettare il divieto di apporre volantini sulle auto anche nei confronti dei partiti, durante le campagne elettorali. Altrimenti è solo l’ennesima grida manzoniana. Verso l’ILVA c’è una tolleranza mai usata nei confronti di imprese locali. Il rapporto con la cittadinanza dovrebbe essere gestito in modo trasparente e tale da agevolare il confronto, senza clientelismi; al contrario più volte le associazioni hanno chiesto di poter utilizzare locali comunali abbandonati, senza ricevere risposte. Il contesto è caratterizzato da un sindaco imputato nel processo “Ambiente svenduto”, da appalti bloccati per infiltrazioni della malavita organizzata e da una recrudescenza della stessa. Dall’alto viene un esempio di sostanziale indifferenza al valore della legalità che non fa ben sperare per il futuro. Forse è il momento di fare da sé. Come tarantini iniziamo a essere severi con noi stessi, più rigorosi nel rispetto della legge, più attenti ai diritti e ai doveri di cittadinanza previsti dalla Costituzione. Ritroviamo tutti l’orgoglio di essere cittadini di serie A e il resto verrà da sé.     Fotografia dell'articolo pubblicato sul Quotidiano di Puglia e Basilicata "Ritroviamo l'orgoglio di essere cittadini di serie A

 

NDR: giorno 12 gennaio, mentre i ragazzi di Ammazza che piazza pulivano un terreno dove è caduto tempo fa un palazzo, i vigili di Taranto si sono avvicinati e sembra che volessero multarli per occupazione di spazio pubblico. https://www.facebook.com/events/1610110249208824/

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