Ritroviamo tutti l’orgoglio di essere cittadini di serie A e il resto verrà da sé.
Ma quanto è difficile applicare la legge a Taranto
Ieri si è saputo che un ragazzo dell’associazione Ammazza che piazza ha ricevuto ben nove multe per affissioni non autorizzate da parte del Comune di Taranto per un totale 8.000 €.
Subito mi sono chiesta perché sia stata comminata una sanzione così pesante proprio a uno di quei ragazzi che si dedicano a pulire - gratuitamente pur essendo disoccupati - le piazze di Taranto, perennemente sporche. D’altra parte basta farsi un giro per rimanere scandalizzati dalla quantità di manifesti affissi ovunque, spesso sulle vetrine dei tanti negozi che hanno chiuso, cosa che contribuisce a dare una sensazione di sciatteria e sporcizia anche ai luoghi più centrali.
Già, la città è sporca e disordinata: sulle auto vi sono spesso volantini pubblicitari, nonostante l’ordinanza del Sindaco che lo vieta, le strade sono piene di escrementi a dispetto dell’obbligo di ripulire, le vie intorno all’ILVA sono piene di polvere rossa anche se l’ILVA ha l’obbligo di lavarle a spese proprie, i proprietari di molte cappelle del cimitero hanno deciso di dipingere le pareti esterne di rosa per mascherare le polveri del siderurgico, la differenziata stenta a partire e gli “ingombranti” invadono le strade di molti quartieri periferici che però sono anche zone balneari, con un evidente danno d’immagine con i pochi turisti che vengono. Non parliamo poi delle doppie e triple file che sono ormai un dato consolidato e tutto questo avviene nella massima noncuranza dell’amministrazione comunale e dopo episodi di cronaca nera che atterriscono tutti noi. Indubbiamente i generosi ragazzi di Ammazza che piazza devono rispettare le norme, ma noi dobbiamo essere consapevoli del contesto in cui viviamo. Questa amministrazione rischia di apparire seicentesca: forte con i deboli e debole con i forti. Ad esempio, il Comune deve far rispettare il divieto di apporre volantini sulle auto anche nei confronti dei partiti, durante le campagne elettorali. Altrimenti è solo l’ennesima grida manzoniana. Verso l’ILVA c’è una tolleranza mai usata nei confronti di imprese locali. Il rapporto con la cittadinanza dovrebbe essere gestito in modo trasparente e tale da agevolare il confronto, senza clientelismi; al contrario più volte le associazioni hanno chiesto di poter utilizzare locali comunali abbandonati, senza ricevere risposte. Il contesto è caratterizzato da un sindaco imputato nel processo “Ambiente svenduto”, da appalti bloccati per infiltrazioni della malavita organizzata e da una recrudescenza della stessa. Dall’alto viene un esempio di sostanziale indifferenza al valore della legalità che non fa ben sperare per il futuro. Forse è il momento di fare da sé. Come tarantini iniziamo a essere severi con noi stessi, più rigorosi nel rispetto della legge, più attenti ai diritti e ai doveri di cittadinanza previsti dalla Costituzione. Ritroviamo tutti l’orgoglio di essere cittadini di serie A e il resto verrà da sé.
NDR: giorno 12 gennaio, mentre i ragazzi di Ammazza che piazza pulivano un terreno dove è caduto tempo fa un palazzo, i vigili di Taranto si sono avvicinati e sembra che volessero multarli per occupazione di spazio pubblico. https://www.facebook.com/events/1610110249208824/
Articoli correlati
- Cronaca della presentazione di un esposto sulle emissioni dell'ILVA
Si fa presto a dire
Il maresciallo comincia a scrivere. Sembriamo a buon punto. La felicità dura poco. Blackout elettrico. Il computer dei Carabinieri perde tutti i dati. Si ricomincia da capo. Così per tre volte mentre fuori si superano i quaranta gradi. L'esposto è proprio sulle vittime delle future ondate di calore.18 luglio 2024 - Alessandro Marescotti - Comunicato stampa con allegati
La valutazione di impatto sanitario sulle emissioni di CO2 dell'Ilva
Sono di particolare importanza i dati dello studio “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”. Al centro c'è la questione dell'impatto transfrontaliero e transgenerazionale.18 luglio 2024 - Redazione PeaceLink - Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea su Acciaierie d’Italia
Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto
Le associazioni ambientaliste Genitori Tarantini e Peacelink hanno inviato una diffida al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione Valutazioni ambientali del ministero, chiedendo di “volere immediatamente sospendere l’attività produttiva” della fabbrica di Taranto.11 luglio 2024 - AGI - Piccolo Bignami per chi si fosse perso
Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink
Sociale.network