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Chi attacca gli altri naufraghi esprime il peggio dei sentimenti umani

Taranto ha bisogno di tutti noi, è una città di naufraghi

Siamo tutti in mezzo al mare, disperati, alla ricerca di una soluzione, di arrivare alla sponda della salvezza.
2 agosto 2016
Antonia Battaglia

Taranto è una città di naufraghi. 

Taranto, visita di Renzi del 29 luglio 2016. Il poliziotto abbraccia la manifestante: “Ho avuto anche io il cancro". La donna ha un figlio di 29 anni in radioterapia.
Siamo tutti in mezzo al mare, disperati, alla ricerca di una soluzione, di arrivare alla sponda della salvezza.

Chi attacca gli altri naufraghi dimostra di non avere a cuore la soluzione del vero problema, non cerca la salvezza ma dà un calcio ad un altro che come lui cerca di arrivare a riva, esprimendo il peggio dei sentimenti umani.

Leggere su Facebook i post pieni di rancore verso chi fa il tuo stesso cammino è indecente.

Sono stata spesso oggetto di cattiverie, immotivate, come lo è oggi una mia amica. E una cosa più di tutto mi hanno suscitato e mi suscitano le parole di chi semina odio: il sentimento di disperazione per Taranto.

Perché chi cerca di distruggere gli altri, di rompere il fronte, non fa altro che causare danni alla nostra lotta per il rispetto dei diritti dei tarantini. Donne di Taranto

Danneggiare chi usa gli strumenti pacifici della mediazione, della scienza, del diritto è una grande schifezza che viene fatta alla città di Taranto.

Taranto ha bisogno di tutti noi.

Chi divide, strumentalizza, usa, offende non è degno di far parte di una causa tanto alta!

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