Guelfi neri a Taranto
Chi ha votato contro l'Osservatorio Mortalità a Taranto non si è reso conto di avere scritto una pagina di storia della nostra città. Una pagina nera.
Un giorno a Genova decisero di trasferire a Taranto le produzioni cancerogene dell'ILVA che i genovesi non volevano più. Lo fecero ben sapendo quale fosse il sistema di potere a Taranto. Lo fecero ben soppesando la qualità della classe politica della nostra città. Ma la realtà ha galoppato oltre la loro immaginazione. Gli indigeni del territorio tarantino avevano infatti eletto persone che non avrebbero conteggiato le vittime. A Genova non immaginarono che a Taranto avrebbero chiuso gli occhi fino al punto da non voler conteggiare le potenziali vittime di un esperimento biochimico che si scaricava su duecentomila cavie umane. Un esperimento ben descritto dalla dottoressa Annamaria Moschetti nel servizio di Romolo Sticchi andato in onda ieri su Ratre (l'ho linkato qui sotto sulla pagina di PeaceLink).
Nessuno avrebbe scommesso che si sarebbe arrivati a tal punto, ma è accaduto ieri, sotto gli occhi di tutti: nessun conteggio dei morti, come per i bombardamenti americani in Afghanistan.
A Genova sapevano che avevamo gente rinunciataria ma mai e poi mai avrebbero osato immaginare che vi sono consiglieri comunali che non vogliono neppure conteggiare le vittime in tempo reale!
E' una cosa che ha dell'incredibile, che ha solamente dell'incredibile. 
Loro non se ne sono ancora resi conto. 
I loro nomi entreranno negli annali di chi avrebbe potuto fare e non ha fatto.

Non oso pensare che cosa avrebbe detto Dante che passò una vita a condannare i guelfi neri che - pur di Firenze - scelsero la rovina della propria città pur di obbedire a ordini superiori provenienti da Roma.
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