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Lettera aperta al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

Occorre aggiornare lo Studio sugli effetti delle esposizioni ambientali e occupazionali a Taranto

Il Comitato Cittadino chiede che lo studio epidemiologico su Taranto, consegnato al Tribunale di Taranto nel 2012 e poi proseguito grazie alla Regione Puglia, venga aggiornato per verificare e quantificare con precisione i danni sanitari causati dall'ILVA
18 luglio 2020
Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto

Lettera aperta al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

Oggetto: richiesta aggiornamento indagine epidemiologica su Taranto

Il Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto chiede che la Regione Puglia faccia proseguire lo Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali e occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a Taranto.

Tale studio, consegnato al Tribunale di Taranto nel 2012 e poi proseguito grazie alla Regione Puglia, ha appurato la relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario. E' lo studio che ha consentito il sequestro penale degli impianti dell'area a caldo dell'ILVA. L’aggiornamento dello studio epidemiologico, originariamente commissionato dal Tribunale di Taranto, è stato presentato in forma aggiornata il 3 ottobre 2016 a Bari. L’aggiornamento dello studio del 2016, ha contenuto nelle conclusioni, le stesse frasi dello studio del 2012, ossia che “l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e morte”.

Lo studio presentato nel 2016 ha aggiunto una importante finestra di conoscenza fino al 31 dicembre 2014. Noi chiediamo che l’aggiornamento dello studio ci consenta di conoscere la situazione fino al 31 dicembre 2019 in modo da comprendere quali siano stati gli effetti sanitari della prolungata esposizione, seppure a volumi produttivi più limitati rispetto al passato, durante il periodo dei provvedimenti salva-ILVA. Noi vogliamo sapere se i provvedimenti salva-ILVA e la condotta dell'attuale governo abbiano consentito un eccesso di malati e morti attribuibili all’inquinamento industriale. La prosecuzione dello studio epidemiologico consentirebbe proprio questo. Sarebbe la verifica epidemiologica più estesa e completa dei danni sanitari scaricati sui tarantini al fine di proseguire la marcia di impianti sottoposti a sequestro penale.

Adesso è venuto il momento della verità. E la verità la vogliamo conoscere. Perché dalla conoscenza della verità potremo sapere se Taranto è tutelata oppure no, anche dall'attuale governo.

Una verifica aggiornata dello stato di salute della popolazione di Taranto chiarirebbe molti dubbi e darebbe ai decisori politici un chiaro segnale di avvertimento. Se infatti oggi i decisori politici dovessero prorogare la marcia di impianti che un domani dovessero risultare aver provocato malati e morti in eccesso, saremmo di fronte alla necessità di avviare un secondo processo Ambiente Svenduto per reiterazione di vari reati e per non aver protetto la popolazione.

La verità, qualunque essa sia, di ciò che è avvenuto a Taranto dopo i provvedimenti salva-ILVA è una verità che tocca i punti vitali del potere degli ultimi otto anni, un potere gestito da più partiti ma condotto con un’unica logica: porre la continuità produttiva al primo posto. Oggi questa logica dimostra il suo fallimento, anche economico, con perdite della portata di cento milioni di euro al mese, perdite che portano ArcelorMittal a voler abbandonare il sito produttivo. Un ulteriore accanimento, contrario alla logica economica, oltre che a quella della tutela della salute e dell’ambiente, sarebbe particolarmente grave, ancor più se invocato in attesa di nuove tecnologie che ancora non sono state installate.

Noi vogliamo sapere se gli impianti siderurgici attualmente in funzione stanno provocando “eventi di malattie e morte” e in che misura.

Confidiamo nel fatto che anche lei, signor Presidente, lo voglia sapere.

Per questo, signor Presidente, chiediamo una prosecuzione dello Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali e occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a Taranto.

La verità, signor Presidente, vogliamo la verità.

Perché è in nome della verità e della legalità che esigiamo il fermo degli impianti ILVA sotto sequestro penale dal 2012.

Il Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto

All’atto della costituzione del Comitato Cittadino, hanno fatto parte le seguenti associazioni:

  • Associazione PeaceLink (Alessandro Marescotti)
  • Comitato Quartiere Tamburi (Giuseppe Roberto)
  • Genitori Tarantini (Cinzia Zaninelli)
  • LiberiAmo Taranto (Maria Arpino)
  • Lovely Taranto (Antonella Coronese)

In questi giorni stanno aderendo al Comitato altre associazioni e centinaia di cittadini. Logo del Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto

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