Accerchiare Ilva è più facile, Eni e Cementir non potrebbero sottrarsi ad eventuali controlli. A meno che sappiano come muoversi negli ambienti che contano.
Una dichiarazione del vicepresidente Mineo. “Esprimo un giudizio complessivamente positivo sull’incontro con i responsabili dello stabilimento Eni di Taranto, svoltosi questa mattina presso l’assessorato all’Ambiente.
Sembra decollare l’inchiesta avviata dal procuratore Franco Sebastio per far luce sull’ennesimo incidente accaduto all’interno dello stabilimento Eni di Taranto due giorni fa. Medesimo episodio era capitato meno di due settimane fà.
«Sindaco Stefàno, a che punto - chiedono gli esponenti del Partito democratico - è l'elaborazione del documento sui Rischi d'incidente rilevanti (Rir) di cui il Comune è a tutt'oggi sprovvisto?»
Non c'è pace nella città delle grandi industrie inquinanti. L'immagine del fumo nero dell'Eni rimane fissa nella mente come un incubo da cui è difficile liberarsi. La convivenza con i mostri “sputaveleno” che alterano il colore del cielo è insostenibile.
Due incidenti analoghi alla raffineria dell'Eni di Taranto in dodici giorni. Accertamenti della magistratura sull'Eni. Dopo gli accertamenti della Digos il procuratore deciderà se avviare formalmente una indagine
Il black out ha prodotto una colonna di fumo densa che ha allarmato i tarantini. Decine di cittadini hanno telefonato ai vigili del fuoco, ai carabinieri e agli uffici della Circoscrizione Tamburi per segnalare la presenza della colonna di fumo. Un altro guasto elettrico si era verificato il 25 settembre. Borraccino (PDCI); I dirigenti dell’Eni riferiscano direttamente quanto accaduto in Regione.
Tra le famiglie a ridosso della zona industriale: se chiudono gli stabilimenti è la fine. Paura e speranza nelle famiglie che abitano a ridosso della grande zona industriale di Taranto
E’ giallo sulla nube di gas che ieri ha avvolto il quartiere Tamburi. Numerosi cittadini hanno avvertito malori. Agip ed Ilva asseriscono la loro estraneità all’accaduto. I residenti del quartiere si sono riparati dalle esalazioni chiudendosi in casa. L’Agip rende disponibili i dati delle sue centraline all’Arpa e al Comune
La tragedia, questa volta, è solo sfiorata. Ma avrebbe potuto diventare l’ennesima tragica giornata sul lavoro. A farne le spese, due operai della raffineria Agip di Taranto.
Dal documento congressuale 2007 di Legambiente Puglia (10/11/07)
Taranto: una città dove la pressione dell’industria pesante sta diventando intollerabile per il carico inquinante e per le ricadute sulla salute dei cittadini
6 dicembre 2007
Il parere dell'Agenzia Regionale di Protezioe dell'Ambiente è severamente critico
La raffineria Agip/ENI avrebbe un impatto troppo alto in un'area già gravata da rischi e emissioni inquinanti. Tre tonnellate e mezza in più di Co2 per ogni tarantino. Considerato anche il rischio di collisione con unità a propulsione nucleare nell'ambito del traffico della base Nato
Il 21 giugno l'esercito di Abuja «libera» l'impianto di Ogboinbiri, nel Delta. Uccide 12 militanti. Ma erano manifestanti pacifici. I gruppi ribelli accusano l'Eni
29 giugno 2007 - Stefano Liberti
Prestano servizio nell’ex ospedale Testa, a pochi centinaia di metri da Agip e Ilva
Rigassificatori e rischi di incidenti rilevanti connessi al trasporto del GNL. Gli scenari descritti in un autorevole studio realizzato per il governo degli Stati Uniti. Il titolo del rapporto è "Guidance on Risk Analysis and Safety
Implications of a Large Liquefied Natural Gas (LNG) Spill Over Water".
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
I PFAS, noti anche come "inquinanti eterni", sono composti chimici ampiamente utilizzati in molteplici applicazioni industriali. Una volta dispersi nell’ambiente, rimangono per decenni senza degradarsi, accumulandosi nei corpi idrici e nella catena alimentare.
Dallo stato di Puebla, il racconto di un'esperienza di resistenza e organizzazione comunitaria nata intorno alla coltivazione di caffé e all'opposizione a un megaprogetto minerario.
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