Contro l'escalation di violenza a Gaza occorre un movimento analogo a quello che ha sconfitto l'apartheid in Sudafrica. L'appello della scrittrice canadese.
6 febbraio 2009 - Naomi Klein
Pesanti tagli previsti dalla Finanziaria - il commento di Nigrizia
100 milioni di euro, cioè le briciole delle briciole. Sono le risorse che la Finanziaria 2009 ha previsto di mettere a disposizione della cooperazione allo sviluppo
Un tentativo di rilettura del tempo presente per ripensare assieme la “cooperazione allo sviluppo” e dare forma alla “cooperazione che vorremmo”: verso una nuova visione e una nuova pratica della cooperazione
La Mostra fotografica di Marcello Carrozzo si propone di introdurre, attraverso un percorso visivo, il tema del Convegno Internazionale AIFO: l'Amore politico.
Per la prima volta una ONG italiana pone a confronto le massime autorità sanitarie di tre fra i Paesi con le più forti criticità nel campo del diritto alla Salute
29 ottobre 2007 - Davide Sacquegna
Campagna Nazionale "Meno fuochi d'artificio, più compassione!"
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.
Ci si pone l'obiettivo di "alfabetizzare" i partecipanti all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale generativa per la creazione di testi e prodotti utili al giornalismo online e al mediattivismo.
Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
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