Dopo il recente ultimatum di Regione Puglia e ministero dell'Ambiente, che minacciano di chiudere la fabbrica siderurgica se non si ridurrà la quantità di diossina emessa dai camini, un'altra inquietante vicenda viene alla luce grazie alla magistratura.
Taranto, l'accusa è gestione illecita di rifiuti pericolosi Sigilli ad area di 2mila metri quadri nei parchi minerali. Denunciato rappresentante legale dello stabilimento: «Ma presto tutto chiarito» Gli scarti del petrolio provenivano dagli Usa
Il materiale, destinato alla miscelazione con carbone fossile per la produzione di coke siderurgico, era presso uno stabilimento di Taranto in un'area inidonea da un punto di vista della tutela dell'ambiente
A quasi cinque mesi dal sequestro dei server Ahimsa I e II, Indymedia organizza le sue contromosse. In particolare molti attivisti britannici supportano l’idea di intraprendere mosse legali contro il provvedimento e contro il service provider Rackspace presso cui le macchine erano depositate, ma finora è impossibile perché non si è potuto visionare l’ordine di sequestro.
Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.
I metalmeccanici FIM-FIOM-UILM intervengono sulla Palestina: "Restare in silenzio è impossibile". I sindacalisti denunciano: "Questo è un massacro. È occupazione. È apartheid".
Sono strumenti partecipativi e decentrati che consentono di fare informazione dal basso. E' stato inoltre da oggi attivato www.noriarmo.it che rappresenterà sul web un riferimento sempre aggiornato per i gruppi impegnati nel movimento contro il riarmo.
Il 23 giugno settantasette associazioni della provincia di Taranto e della Basilicata hanno inviato un appello accorato al neo presidente della provincia jonica, al neo sindaco del capoluogo e al sindaco di Statte per chiedere di essere coraggiosi in questo momento delicato della vicenda ILVA
Fotografi colpiti volontariamente dal lancio di lacrimogeni della polizia durante i cortei di protesta, aggressioni ai giornalisti e minacce sui canali social
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