Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana.(Vittorio Vik Utopia Arrigoni)
Filo diretto con il Laboratorio via e-mail a disposizione di abbonati Rai e cittadini per fornire consigli, effettuare riflessioni, muovere critiche o fare proposte alternative al Laboratorio stesso. I messaggi verranno letti nel corso dell' Assemblea del 17 settembre.
La "rivoluzione dolce", quella che riporterà questo grande Paese, la sua bandiera e i suoi valori della nonviolenza e della solidarietà al centro dell'azione politica e civile di tutti i cittadini, è cominciata.
3 giugno 2005 - Stefano Mencherini
Campagna di sensibilizzazione sull'informazione sociale
Dopo i primi giorni PeaceLink, Articolo21 e Melting Pot tracciano un primo bilancio della campagna lanciata contro la censura del film "Mare Nostrum" di Stefano Mencherini
27 maggio 2005 - PeaceLink, Articolo21, Melting Pot
Basta con la censura sui Cpt e sulle violazioni dei diritti dei migranti
PeaceLink, Articolo21 e Melting Pot lanciano un appello congiunto per chiedere la cessazione della censura sul film "Mare Nostrum" del regista Stefano Mencherini e sulle violazioni dei diritti umani dei migranti.
18 maggio 2005 - PeaceLink, Articolo21 e Melting Pot
Continua la criminalizzazione dei migranti. E la censura delle denunce sociali.
Alla festa della Polizia il ministro dell'Interno afferma che metà dei migranti sono criminali. E i giornali rilanciano a nove colonne. Tutto questo mentre "Mare Nostrum" di Stefano Mencherini subisce l'ennesima censura politica.
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
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