La protesta Insorgono i 74 gestori di uno dei litorali più affollato d'Italia: «Trinitapoli vuole vendersi il nostro mare come Totò e Peppino volevano vendersi la Fontana di Trevi» I balneari: manderà in rovina le nostre spiagge. A rischio non soltanto l'economia balneare, ma anche legata alle Saline, alla zona umida e al nascente Parco dell'Ofanto
22 febbraio 2008 - Carmen Carbonara
Losappio: "Ipotesi interessante in alternativa a Brindisi e Taranto"
Brindisi o Taranto? Trinitapoli. Potrebbe essere la cittadina foggiana, in procinto di passare alla sesta provincia, a ospitare il rigassificatore pugliese, l´unico previsto dal piano energetico regionale. Il progetto è stato presentato ieri alla Confindustria di Foggia e potrebbe essere realizzato da Sorgenia spa, del gruppo De Benedetti, che dal 1999 opera nel settore della produzione e vendita di energia elettrica e gas naturale.
Questo evento, che unisce arte, memoria e impegno ecopolitico, rappresenta un’occasione unica per portare in Europa la voce di Taranto e denunciare la tragedia ambientale che da decenni segna il destino della città.
La presenza militare statunitense a Vicenza è stata fortemente contestata e ha visto l’opposizione di comitati e cittadini. Vi è poi la base di Istrana, vicino a Treviso, con caccia Eurofighter, coinvolti in scenari NATO di “difesa avanzata” nell'Est Europa.
A Ghedi, in provincia di Brescia, c'è una base con le bombe atomiche B61-12. A Solbiate Olona, in provincia di Varese, c'è un quartier generale delle forze NATO. Ma esiste anche un'altra Lombardia: quella delle associazioni che si oppongono al riarmo.
In Piemonte sono presenti diverse basi e caserme militari, oltre a poligoni di tiro e fortificazioni storiche, che rappresentano nodi importanti della presenza militare italiana sul territorio. Tra queste, spicca lo stabilimento di Cameri, in provincia di Novara, dove si assemblano gli F35.
Oggi 8 giugno 2025 scade il Memorandum. Dopo di che vi sarebbe il rinnovo tacito. Secondo il governo tale rinnovo avverrebbe invece il 13 aprile 2026. Cerchiamo di capire perché e cosa possiamo fare per revocare il Memorandum che ci rende complici con il governo israeliano e le sue forze armate.
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