Taranto, dopo l’emergenza diossina anche l’emergenza mercurio
Taranto non detiene solo il primato nazionale per la diossina ma anche per il mercurio.
Abbiamo realizzato una ricerca mirata sul mercurio negli archivi del sito APAT e i risultati sono a dir poco sconcertanti. Il database INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) stima infatti una dispersione in atmosfera per la grande industria italiana di 2821 chilogrammi di mercurio, di cui il 49% proviene da Taranto.
Dopo un’apposita disaggregazione dei dati statistici è stato possibile determinare che tutti i 1385 chili di mercurio sono attribuibili proprio allo stabilimento Ilva di Taranto.
Ma non è tutto.
Il dato più grave è riconducibile all’aumento del mercurio che inquina l’acqua di Taranto.
Esso è passato dai 118 chili del 2002 ai 665 chili stimati per il 2005.
Con tale aumento l’Ilva di Taranto si aggiudica la maglia nera a livello nazionale con il 62,5% di tutto il mercurio stimato per la grande industria.
Allegati
Informazioni scientifiche sulla tossicità del mercurio
959 Kb - Formato pdfPresentazione in pdf relativa al mercurio presentata in occasione del Meeting dell'European College of Veterinary Pharmacology and Toxicology tenutosi a Torino il 17-22 Settembre 2006(ECVPT)(http://www.ecvpt.org/).Le diapositive sulla pericolosità del mercurio
1748 Kb - Formato pdfRealizzate in Power Point e convertite in questo file PDF. Il file è a cura di Giulio FarellaUn rappresentante dei pescatori protesta
449 Kb - Formato pdfDossier mercurio a Taranto
773 Kb - Formato pdf
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