Hanno confessato
Avevano "confessato" i volontari di Emergency.
Dai media internazionali arrivava un messaggio agghiacciante: i volontari di Emergency erano terroristi.
Avevano complottato per uccidere.
Ma ora la grande menzogna è finita.
Nessuna delle prove raccolte ha retto.
Il popolo della pace è sceso ieri in piazza a Roma.
Il governo italiano ha vacillato di fronte alla prova della verità.
Ora possiamo dire una cosa ragionevole: questa è la guerra delle menzogne.
E "infowar": l'informazione programmata al servizio della guerra.
Chi fa questa guerra ci somministra informazioni che non possiamo controllare e usa la TV per raccontarci un'altra realtà.
La stessa definizione di "missione di pace" è una menzogna.
Ma noi, ancora una volta, non crederemo più a nulla della propaganda di guerra.
La vera missione di pace la stava facendo Emergency.
Per questo è stata colpita.
Ne abbiamo abbastanza di questa costosa farsa: a casa i soldati italiani.
I sostenitori di questa guerra hanno "confessato" la loro ipocrisia dimostrando nei fatti di essere scorretti, sleali, bugiardi.
In questi lunghi giorni di ridicola propaganda contro Emergency abbiamo toccato il senso dell'assurdo.
I militari che uccidevano i bambini erano liberi, chi li curava veniva arrestato.
Abbiamo visto per un attimo il mondo della guerra per il buco della serratura e ne siamo rimasti inorriditi.
E adesso basta con le bugie: la finta "missione di pace" è in mutande.
E non va più rifinanziata.
Scrisse Prevert: “Quelle connerie est la guerre”.
Sì, la guerra è proprio una gigantesca fesseria.
"Italiani fermati hanno confessato"
Hanno confessato il proprio ruolo nel complotto per assassinare il governatore Gulab Mangal i tre italiani arrestati dalla polizia afghana nella provincia di Helmand. Lo hanno riferito alcuni funzionari afghani. "Tutti e 9 gli arrestati hanno confessato", ha dichiarato il portavoce del governatore di Helmand, Daoud Ahmadi: "Hanno riconosciuto il proprio crimine", ha aggiunto.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo478815.shtml
Articoli correlati
- Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.
Il mio Buon Proposito per il nuovo anno: lettera di una ex-pacifista (ora non più “ex”)
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.2 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Aiuti all’Afghanistan
Occorre intervenire, non svanire
Ciò che temono i talebani non è l’isolamento, bensì le interferenze. Quanti intendono aiutare le donne, devono recarsi nel Paese2 gennaio 2023 - Wolfgang Bauer Le ong: non rinnovare il Memorandum d’intesa Italia-Libia, fa dell’abuso una strategia
Quaranta organizzazioni della società civile promuovono conferenza e manifestazione a Roma contro proroga dell'accordo30 ottobre 2022 - Brando Ricci (dire.it)- Quattro giorni di cinema al femminile a Taranto
Mostra del Cinema di Taranto dal tema «Lo sguardo della tigre»
Storie di donne, testimonianze di vita di registe e attrici che da Afghanistan, Iran, Palestina e Marocco si danno appuntamento a Taranto.23 giugno 2022 - Fulvia Gravame
Sociale.network