Per il Tar di Lecce ILVA impone un tributo inaccettabile "in termini di vite e di salute"
PeaceLink esprime viva soddisfazione per la sentenza del Tar di Lecce che ha ordinato ad ArcelorMittal lo spegnimento degli impianti dell'area a caldo dell'ILVA di Taranto.
L'area a caldo dell'ILVA è formata da cokerie, altoforni, agglomerato, acciaierie, GRF (gestione rottami ferrosi). Ed è l'area fortemente inquinante che attualmente risulta al centro anche del processo (derivato dall'inchiesta "Ambiente Svenduto") per i gravi danni inferti alla salute, con gli eccessi di mortalità documentati dalle perizie epidemiologiche e ampiamente sottolineati in questi giorni dal pm Mariano Buccoliero.
Siamo ad un momento cruciale della storia dei Taranto e finalmente viene chiarito dal TAR che la sentenza della Corte Costituzionale del 2013 non può far ulteriormente proseguire un'attività produttiva che continua a procurare danni alla salute dei cittadini di Taranto. Il bilanciamento salute-produzione è saltato."Il bilanciamento degli interessi antagonisti, così come delineati dal Giudice delle leggi nella Sentenza della Corte Costituzionale 85/2013, risulta macroscopicamente violato", si legge nella sentenza del Tar di Lecce.
Appare quindi acclarato da questa sentenza che il cosiddetto "bilanciamento" fra salute e produzione sia ormai venuto meno alla luce della lunga serie di evidenze sanitarie emerse dal 2013 ad oggi. La messa a norma degli impianti, infatti, rimane incompleta. Per proteggere la salute e la vita della popolazione occorre fermare l'area a caldo dell'ILVA, come ha chiarito il Tar di Lecce.I "ragionevoli limiti" posti al diritto alla salute - in modo da bilanciare tale diritto con il diritto alla produzione - sono stati oltrepassati. Questo chiarisce in buona sostanza nella sentenza.
Con riferimento al quadro sanitario ed epidemiologico, il Tar di Lecce ritiene violato il diritto alla salute e il diritto alla vita dei cittadini di Taranto che, si legge nella sentenza, "hanno pagato in termini di salute e di vite umane un contributo che va di certo ben oltre quei “ragionevoli limiti”, il cui rispetto solo può consentire, secondo la nostra Costituzione, la prosecuzione di siffatta attività industriale".
Si apre adesso una fase nuova per Taranto. Occorre un fronte di iniziative unitario. Esso deve vedere uniti i cittadini con le istituzioni interessate alla tutela dei cittadini. Tutti devono far fronte comune. Al nuovo governo deve arrivare un solo messaggio. Con chiarezza e determinazione, un'intera comunità deve dire basta e deve richiedere che il Recovery Plan finanzi la riconversione dei lavoratori ILVA impiegandoli in attività di bonifica, di utilità sociale e di riqualificazione territoriale. Occorre chiudere definitivamente l'area a caldo senza generare disoccupati, così come è avvenuto a Genova e a Trieste. Il razzismo ambientale deve finire: la salute dei cittadini di Taranto deve valere quanto quella dei cittadini di Genova e di Trieste. La questione meridionale oggi è la rivendicazione di pari diritti e pari dignità nel campo del diritto alla vita e alla salute. La questione meridionale oggi ha un nome e questo nome è Taranto.
Il nuovo ministro della Transizione Ecologica non faccia ricorso contro questa sentenza ma la accolga come una opportunità. Al nuovo ministro chiediamo che si lavori per chiudere la fonte delle sofferenze di un'intera comunità e per progettare un'ecoriconversione basata su attività non inquinanti.
Articoli correlati
- L’istituto dei risarcimenti punitivi come strumento di riequilibrio del sistema
Il caso ILVA e il riconoscimento dei diritti umani nella società globalizzata
Questa ricerca affronta l’istituto dei risarcimenti punitivi, di derivazione anglosassone, che si caratterizzano per una particolare funzione sanzionatoria e deterrente, diversa da quella tipica della classica responsabilità civile, la quale ha invece funzione riparatoria.15 marzo 2023 - Federica Sansone - ILVA story
Come è nata l'inchiesta Ambiente Svenduto
In questo video vengono spiegate le accuse nei confronti della fabbrica e degli imputati. Si possono ascoltare le telefonate originali con le voci dei protagonisti.10 marzo 2023 - Redazione PeaceLink - Con un computer portatile furono scoperte online le emissioni dell'ILVA di Taranto
PeaceLink, dalle origini pacifiste alla lotta contro la diossina
Un anarchico americano, Tom Jennings, aveva realizzato un software libero con cui una venne creata una specie di «paleointernet» oggi archeologica ma allora miracolosa. Potevano comunicare persino i Commodore 64: il modem era così lento che il testo compariva una parola per volta.Mattia Feltri e Luca Ubaldeschi - Il Presidente ha firmato la nuova legge salva-ILVA
Noi andiamo avanti, anche senza Mattarella
Entra in vigore la nuova legge che ripropone lo scudo penale per l'ILVA, accompagnato da una forte limitazione all'azione della magistratura in tema di sequestro degli impianti pericolosi, se definiti di "interesse strategico nazionale".4 marzo 2023 - Alessandro Marescotti
Sociale.network