Roma 9 luglio 2003
COMUNICATO STAMPA
FASULLA LA PISTA DEL TRAFFICO NUCLEARE DAL NIGER ALL’IRAQ.
La notizia sul traffico di uranio in partenza dal Niger verso l’Iraq, apparsa nel dossier britannico presentato a settembre contro Saddam, risulta fasulla e lo sconcerto è che tale notizia sembra sia stata fornita alla intelligence americana dai servizi segreti italiani. Un falso documento per consolidare i sospetti espressi dalla CIA, parte di una campagna più alta di inganno, finalizzata a manipolare l’opinione pubblica.
Questo confermerebbe anche quanto riportato dal quotidiano La Repubblica il 23 aprile sulla presenza dei servizi segreti italiani in Iraq in appoggio al comando alleato.
Altro che non belligeranza, afferma il senatore dei verdi Francesco Martone capogruppo in commissione esteri che sul caso ha presentato una interrogazione parlamentare, l’Italia ha partecipato attivamente e sul campo, tramite il Sismi, il servizio segreto militare, alla guerra in Iraq. Appoggio che è consistito nell’individuazione e segnalazione di obiettivi da bombardare, nello spionaggio della consistenza e della dislocazione delle forze militari irachene, nella caccia ai terroristi e nell’infiltrazione tra gli alti gradi dell’esercito e del partito Baath al fine di reclutare disertori e collaborazionisti.
La presenza dei militari italiani in Iraq datava dalle ultime settimane di dicembre. Dunque, mentre ancora all’ONU si dibatteva sull’efficacia delle ispezioni di Blix e sul loro prolungamento, l’Italia partecipava in tutta segretezza alle operazioni militari degli alleati.
Una campagna di disinformazione del nostro Governo, continua Martone, che ha trascinato segretamente l’Italia in una guerra non voluta dall’opinione pubblica, fornendo informazioni, peraltro risultate inattendibili, su armamenti inesistenti, una campagna di cui Berlusconi dovrebbe rispondere in aula.
Sulle cause che hanno portato al conflitto e sulla presenza di armi di distruzione di massa in possesso di Saddam il parlamentare verde in Senato e l’onorevole Folena alla Camera hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
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