Assolto perché il fatto non costituisce reato
ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON COSTITUISCE REATO
Oggi pomeriggio, la 1^ Sezione Penale del Tribunale di Messina ha emesso la sentenza nel procedimento che mi ha visto imputato per il reato di diffamazione a mezzo stampa, a seguito di una querela presentata sette anni fa, dall’allora amministrazione comunale di Falcone guidata dal sindaco Santi Cirella per l’inchiesta pubblicata su "I Siciliani giovani" nel 2012, dal titolo “Falcone comune di mafia fra Tindari e Barcellona Pozzo di Gotto”. (*)
Il Giudice Monocratico di Messina, si legge nella sentenza, "ASSOLVE Mazzeo Antonio dal reato indicato in rubrica perché il fatto non costituisce reato“.
Ero sereno per la correttezza professionale con cui è stata svolta questa inchiesta giornalistica e l’assoluta veridicità dei fatti in essa narrati.
I “condizionamenti” e il sostegno elettorale del boss locale, oggi condannato all’ergastolo con sentenza passata in giudicato per gravissimi reati di sangue e per associazione mafiosa, sono tra gli elementi che hanno convinto la Corte di Appello del Tribunale di Messina a emettere ben due sentenze di assoluzione nei confronti dei consiglieri comunali d’opposizione che per primi avevano denunciato pubblicamente la gravità del contesto socio-politico in cui si erano svolte le elezioni amministrative 2011.
Sono altresì orgoglioso di aver avuto modo di pubblicare questo mio articolo per il periodico figlio ed erede della straordinaria esperienza di giornalismo d’inchiesta rappresentata da I Siciliani. Spero, con il mio impegno e le mie denunce, di aver onorato la memoria del suo direttore, Giuseppe Fava, vittima di mafia.
La mia è una battaglia in difesa del sacrosanto diritto costituzionale d’espressione, sempre più minato nel nostro paese da inesauribili rigurgiti fascisti e autoritari.
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