Taranto Sociale

"Finché ci sarà un solo bimbo ammalato per emissioni inquinanti tutti abbiamo il dovere di fare in modo che questo non avvenga"

L'AIL di Taranto scrive all'ILVA: "I tumori sono in calo?"

Il Presidente dell'AIL Paola D'Andria scrive al Responsabile Relazioni Esterne del Gruppo Riva in merito alle dichiarazioni fatte nel corso della trasmissione “Sabato e Domenica” di RAI 1.
18 marzo 2008
Paola D'Andria (Presidente AIL - Sezione di Taranto)

Gentile dott. Pietro De Biasi

Logo AIL Dopo aver seguito con estrema attenzione la sua telefonata conclusiva del servizio dedicato alla questione ambiente a Taranto, nel corso della trasmissione “Sabato e Domenica” di RAI 1, le chiedo di voler fornire all’Associazione che rappresento le fonti delle sue incoraggianti affermazioni sulla diminuzione dei casi di tumore nella nostra città.

L’eventuale attendibilità delle sue fonti, non cambierà, comunque, la nostra posizione rispetto alla questione ambiente a Taranto, perché, come ho affermato nella stessa trasmissione, finché ci sarà un solo bimbo ammalato per emissioni inquinanti tutti abbiamo il dovere di fare in modo che questo non avvenga.

Il portavoce dell'Ilva: "I tumori a Taranto sono in calo"
"Bisogna distinguere tra le cose vere e invece le cose non vere. E' per esempio non vero che ci sia un incremento dell'incidenza dei tumori sulla popolazione tarantina. Anzi questa stessa incidenza è in costante diminuzione negli ultimi vent'anni. Questi sono dati statistici facilmente riscontrabili sia sul comune di Taranto che sui comuni vicini allo stabilimento stesso dell'Ilva di Taranto, calo che è più che proporzionale rispetto all'andamento complessivo in Italia e nella Regione Puglia".

Pietro De Biasi
resposabile relazioni esterne Gruppo Riva
ore 7.51 al telefono di
Raiuno Sabato&domenica
23/2/08

Perché, veda, la questione non è contare i morti e i feriti, anche se per scuotere l’opinione pubblica siamo costretti a mettere in piazza il nostro dolore; la questione è il rispetto delle leggi e delle regole, universalmente riconosciute, e la sua industria, come tutte le altre dell’indotto industriale tarantino, non si muove sicuramente nel rispetto e nella tutela della salute, che, come lei sicuramente saprà, è l’unico diritto inalienabile e non comprimibile della nostra Costituzione.

Pur essendo questa la nostra posizione, non può non interessarci, comunque, la fonte dei dati in suo possesso, non fosse altro che per amore della verità.

La saluto cordialmente, anche a nome dei numerosissimi, mi creda troppi ammalati oncoematologici di Taranto e della Provincia Jonica.

La Presidente

Taranto, 10 marzo 2008

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Taranto, ecco cosa dice il Registro Rumori Jonico Salantino

"Aumento del tasso di tutti i tumori"

Questi dati confermano pertanto i risultati delle indagini dell’OMS e suggeriscono la persistenza di una condizione di rischio aumentato di sviluppare patologie neoplastiche e specificamente quelle per cui è nota e ampiamente consolidata l’associazione causale con fattori di rischio di tipo professionale e ambientale.
Anche i dati di incidenza per il triennio 1999-2001 vanno nella stessa direzione e ribadiscono la presenza di una condizione specificamente preoccupante a carico della cosiddetta area a rischio e, in particolare, del comune di Taranto. In quest’ultimo, infatti, per il sesso maschile, il tasso standardizzato di incidenza dei tumori della cavità orale, del rinofaringe, del fegato, dell’apparato respiratorio nel suo complesso, di trachea, bronchi e polmoni, della pleura, dei tessuti molli e dei linfomi non Hodgkin è sistematicamente superiore al dato nazionale, nonché a quello osservato non solo nel resto della provincia di Taranto ma anche nell’area a rischio (andamento analogo si rileva per tasso del tumore della vescica, dei reni e della prostata che però non supera quello nazionale). In particolare, l’aumento del tasso di tutti i tumori, dei tumori dell’apparato respiratorio e del polmone raggiunge la significatività statistica nel confronto con l’analogo tasso provinciale e per la pleura anche nel confronto con il tasso dell’area a rischio.

(pagina 38, fonte http://www.arpa.puglia.it)

Note:
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