Diossina a Taranto, a rischio anche gli ulivi
Si tratta di oltre quattrocento animali che ora rischiano di essere abbattuti. Nel corso del controllo effettuato sul territorio, però, gli ispettori della Asl hanno individuato un uliveto e questo ha fatto scattare in automatico l´accertamento.
"Occorre comprendere in quali aziende sono finite quelle olive e se sono state utilizzate per produrre olio" spiega il dottor Michele Conversano, direttore del centro multizonale di prevenzione della Asl ionica.
La preoccupazione riguarda l´olio in quanto diossina e pcb, i pericolosi policlorobifenili di produzione industriale, hanno la caratteristica di concentrarsi nelle sostanze grasse. Eventuali contaminazioni chimiche saranno chiarite dalle analisi.
C´è grande attesa per gli esiti dei test sui campioni prelevati dai veterinari in altre sette aziende del tarantino. Ieri sino a tarda ora il dottor Conversano ha tenuto una lunga riunione con il suo staff. Le risposte in arrivo dai laboratori zooprofilattici di Foggia e Teramo incideranno profondamente sul futuro della strategia approntata per affrontare l´emergenza diossina.
E´ chiaro che altri campioni positivi amplierebbero l´allarme. Con l´effetto di sdoganare i provvedimenti di divieto di pascolo e probabilmente di abbattimento degli animali. "Stiamo cercando di capire - continua Conversano - la portata del fenomeno con il quale abbiamo a che fare. Per il momento si tratta di casi circoscritti".
La valutazione, ovviamente, può cambiare alla luce degli esiti della campionatura. Operazione che, peraltro, ieri sera è stata allargata ad altri tre allevamenti in agro di Taranto. Anche in questo caso i veterinari hanno prelevato del latte per analizzarlo.
Intanto muove i primi passi anche l´attività condotta dalla Procura che ha aperto un´inchiesta per disastro colposo al momento a carico di persone da identificare. Probabilmente sarà un pool di magistrati ad occuparsi dell´emergenza scoppiata in riva allo Jonio.
Nel frattempo il Comune di Taranto ha approntato la bozza del regolamento attuativo per indire il referendum consultivo sulla chiusura dell´Ilva, proposto dal comitato referendario 'Taranto Futura´ il 25 novembre scorso. Ora dovranno essere discussi i dettagli del regolamento per l´avvio della raccolta firme.
Il referendum riguarda le ipotesi di chiusura totale dell´Ilva, con la salvaguardia dei livelli occupazionali da impiegare in settori alternativi, o la chiusura della sola area di lavorazione a caldo dello stabilimento, con lo smantellamento dei parchi minerali che riversano polveri sul quartiere Tamburi.
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