Taranto, «una giornata particolare»
Oggi abbiamo vissuto una giornata particolare. L'Arpa Puglia stava effettuando il monitoraggio del camino E312 per rilevare la diossina. Fissando lo sguardo su tale camino le emissioni erano chiare e apparivano fortemente diluite. Tutt'intorno invece apparivano emissioni opache e diffuse che fuoriuscivano non dai camini ma dai punti più vari degli impianti.
Ad esempio dall'impianto dell'agglomerato "sbuffavano" fuori fumi opachi e densi mentre da camino E312 uscivano fumi bianchi e diluiti. Oggi ciò che abbiamo visto lo abbiamo filmato con lo scrupolo del regista: questo scenario è in un video che documenta fin nel dettaglio quanto diciamo.
Questo ci porta a tre convincimenti.
Primo: occorre un controllo chimico in continuo delle emissioni industriali, 24 ore su 24, rendendo pubblici i dati, e riteniamo questo punto imprescindibile per concedere l'AIA, ossia l'autorizzazione a produrre.
Secondo: occorre un controllo visivo delle emissioni di tutti i punti critici dell'area industriale anche con riprese notturne mediante telecamere con tecnologia all'infrarosso, in particolare sul piano coperchi della cokeria.
Terzo: occorre in particolare avere un controllo non solo delle emissioni convogliate tramite i camini ma anche di quelle diffuse e fuggitive, ad esempio utilizzando la tecnologia di rilevazione laser messa a punto da CESI-Enel. Ossia non basta controllare i camini se poi i fumi "fuggono" da svariati punti di perdita in modo incontrollato.
L'Arpa Puglia sta svolgendo un lavoro estremamente impegnativo. I suoi tecnici e il Direttore Generale stanno lavorando con abnegazione e grande competenza. Tutta la città dovrebbe sostenere l'Arpa in questo imponente sforzo di acquisizione di dati, in condizioni difficilissime.
Ma occorre lealtà: se si fanno uscire i fumi lì dove non ci sono controlli diretti. L'Arpa ha il compito di controllare tecnicamente, alla politica spetta il compito di protestare e di indignarsi.
Biagio De Marzo
Alessandro Marescotti
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