Taranto Sociale

A proposito di dottor Jekill e mister Hyde

PeaceLink interviene sulle dichiarazioni di Assindustria Taranto in difesa di Ilva. De Marzo: «Noi non siamo altrettanto bravi a far di conto, ma sappiamo leggere i programmi e sappiamo coglierne le omissioni e le storture».
29 agosto 2008
Peacelink (Biagio De Marzo, Alessandro Marescotti)

- Con grande eco sulla stampa locale, la sezione metalmeccanica di Assindustria Taranto è scesa in campo sul tema dell'inquinamento ambientale di provenienza industriale, tema cruciale per lo sviluppo economico della città e per la salute dei cittadini. Lo hanno fatto "in qualità di operatori industriali della provincia ionica nonchè di cittadini della stessa".

Anche noi "ficcanaso ambientali" siamo cittadini di Taranto e ci farebbe piacere interloquire su un tema così importante con nostri concittadini imprenditori, per vedere se è possibile trovare una "sintesi", come si usa dire quando si cerca di mettere insieme il diavolo e l'acqua santa, tra le nostre e le loro posizioni.

Ci è piaciuta l'immagine del dottor Jekill, bravo padrone statale, a cui in passato è stato consentito di inquinare, in contrapposizione a mister Hide, cattivo padrone privato, al quale ora si vuole impedire di continuare ad inquinare. Noi, in maniera meno immaginifica, abbiamo ripetutamente parlato del "peccato mortale" che il padrone statale ha commesso nei confronti di questa città, impunemente, anche se qualcuno, per esempio il Procuratore Franco Sebastio, ha provato a punirlo. Ci siamo dimenticati dei processi intentati all'ing. Magliola ed al dr. Noce, massimi dirigenti di Italsider negli anni '80? a quei tempi è tutto cambiato, ora c'è l'Europa Comunitaria, c'è una diversa percezione nei confronti del dilemma "morire di fame o di tumore".

Ma lasciamo perdere la filosofia e parliamo di fatti: i nostri auspicabili interlocutori sono uomini concreti, che conoscono molto bene i piani industriali, a cui nessuno può insegnare a far di conto e a valutare i costi/benefici degli investimenti. Noi non siamo altrettanto bravi a far di conto, ma sappiamo leggere i programmi e sappiamo coglierne le omissioni e le storture.

I nostri concittadini imprenditori sostengono che non c'è un mr. Hide inquinatore ma "imprenditori privati che, semmai, hanno lavorato e continuano ad investire per tentare quotidianamente di le due anime, apparentemente contrapposte, della produzione e dell'ambiente, attraverso una serie di azioni delle quali tantissime aziende del territorio sono quotidiane testimoni".

Noi siamo agli antipodi di tali valutazioni e riteniamo che gli investimenti Ilva sul risanamento ambientale sono scarsissimi ed assolutamente inefficaci. Ilva ha presentato a giugno 2008 "il programma degli interventi previsti per adeguare gli impianti alle migliori tecniche disponibili, per la prevenzione e la riduzione delle attuali emissioni inquinanti e dei relativi termini di avvio, di attuazione e di completamento”, previsto dall'art. 7 dell'Accordo di Programma del 11 aprile 2008. E' un programma che abbiamo definito di "panna montata", documentandone l'inadeguatezza e le distorsioni.

Sono solo 95 pagine da leggere, rileggiamole insieme noi "ficcanaso ambientali" e loro operatori industriali, per stabilire, con obiettività ed onestà intellettuale reciproche, se sotto la "panna montata" c'è o no la sostanza di provvedimenti efficaci per prevenire e ridurre le attuali emissioni inquinanti.

Quella della lettura insieme, potrà essere anche l'occasione in cui gli operatori industriali ionici potranno manifestare almeno solidarietà verso il collega imprenditore agricolo Angelo Fornaro ridotto sul lastrico, insieme a tante altre famiglie, per il sequestro dei terreni inquinati non da loro. Al signor Angelo Fornaro noi "ficcanaso ambientali", "morti di fame e pieni di sangue" assicuriamo la messa a disposizione di tutte le risorse immateriali di cui disponiamo, che si chiamano cuore, intelligenza, competenza, disinteresse ed anche grazioso patrocinio legale ad adiuvandum.

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