Taranto, sforamento delle polveri sottili nel quartiere più vicino all'Ilva
Il Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, commentando i dati della classifica nazionale di Legambiente sull'ecosistema urbano, ha evidenziato come a Taranto si sarebbero compiuti dei passi in avanti, e cita il dato del PM10, ossia delle polveri sottili. Parla di "passi in avanti importanti rispetto agli anni passati".
I dati con cui Legambiente ha elaborato la graduatoria e che fa segnare a Taranto dei passi in avanti per le polveri sottili sono tuttavia ormai superati da quelli di quest'anno che indicano invece un grave passo indietro.
E' stato infatti sforato il limite annuo delle polveri sottili nel quartiere Tamburi di Taranto per le centraline di via Machiavelli e di via Archimede, ossia per le centraline dell'Arpa più vicina all'Ilva. Per la precisione siamo a 40 superamenti del limite di legge in via Machiavelli e 37 in via Archimede, quando la normativa ne ammette massimo 35 in un anno. E siamo a metà ottobre. A fine anno la situazione sarà verosimilmente ancora più grave. Va rilevato che la centralina Arpa di via Machiavelli detiene un record regionale in quanto si classifica al primo posto in Puglia per sforamenti delle polveri sottili, se si fa un confronto fra tutte le centraline Arpa.
Segnaliamo questi dati al presidente Florido non per spirito polemico ma con intento assolutamente costruttivo e allo scopo di informarlo che la situazione non sta migliorando ma sta peggiorando. Lo invitiamo, assieme al sindaco di Taranto, a capire come mai in città si stia verificando un tale grave passo indietro proprio nelle centraline più vicine all'Ilva mentre l'azienda siderurgica compie una campagna pubblicitaria molto forte per presentare la situazione di Taranto in continuo miglioramento.
E' invece abbastanza chiaro che stiamo fornendo una brutta notizia che rovina la narrazione idilliaca di una Taranto che avrebbe lasciato alle spalle l'inquinamento. Ma la realtà va guardata in faccia. Ed è abbastanza chiaro che le polveri sottili al quartiere Tamburi non sono da traffico: in quel punto non c'è un" megaingorgo regionale" da automobili.
Articoli correlati
- Resoconto della conferenza stampa del 21 agosto 2025
Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA
Incontro a Taranto presso il Convento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - Le parole sbagliate del ministro delle imprese Adolfo Urso
Dal "forno a freddo" alla "piena decarbonizzazione" dell'ILVA
Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - I numeri lanciati a casaccio sono indice di una trattativa fumosa
I lavoratori dell'ILVA di Taranto sono ottomila e non diciottomila
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti - Le dichiarazioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink
"Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"
“Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.13 agosto 2025 - Giovanni Pugliese
Sociale.network