Intervista ad Anna Gerometta, presidente dell'associazione Cittadini per l'Aria sulle nuove linee guida dell’OMS che sulla qualità dell'aria che suggeriscono limiti più stringenti.
30 settembre 2021 - Linda Maggiori
La cirrosi risulta associata all'esposizione a lungo termine a PM10, PM2,5, PM grossolano e NO2
Uno studio di coorte sull'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico e sull'incidenza della cirrosi epatica, realizzato da Riccardo Orioli, Angelo Solimini, Paola Michelozzi, Francesco Forastiere, Marina Davoli e Giulia Cesaroni.
Lo afferma, a proposito di ArcelorMittal, siderurgico di Taranto, l’associazione ambientalista Peacelink che, citando i dati delle centraline pubbliche di rilevazione dell’aria, parla di “+128% di benzene nel 2020 rispetto al 2019 nel quartiere Tamburi di Taranto”, il rione vicino all’acciaieria.
7 dicembre 2020 - AGI (Agenzia Giornalistica Italia)
PeaceLink invita il Sindaco di Taranto, il Presidente della Provincia e il Presidente della Regione a inviare alla Commissione Europea e alla CEDU (Corte Europea dei Diritti dell'Uomo) tutta la documentazione per sottolineare l'incompatibilità con la salute pubblica dell'area a caldo dell'ILVA.
Cala la produzione ILVA e calano i dati dell'inquinamento. Tuttavia caricando i dati dei giorni successivi alle ispezioni nella fabbrica, volte a far proseguire la produzione, i valori degli inquinanti sono tornati a salire.
Quando a Taranto la centralina di monitoraggio della cokeria registra un incremento delle polveri sottili (PM10), contemporaneamente (o poco tempo dopo) anche le centraline Arpa registrano un incremento del PM10
Mappa georeferenziata realizzata durante il progetto Ecodidattica
22 marzo 2018 - Antonio Matichecchia
Oggi il principio indiscusso e indiscutibile da cui parte il potere dogmatico che abbiamo di fronte - incarnato dal Governo - è che sotto i 40 microgrammi a metro cubo di PM10 non vi sarebbero effetti sanitari sulla popolazione
A che serve insegnare a scuola Galileo Galilei se gli antigalileiani li abbiamo al governo? A Taranto si muore di più e tutti gli studi epidemiologici lo attestano, ma per il Governo il Sole continua a girare attorno alla Terra. E magari la Terra è anche piatta.
"Non toccate quelle polveri" è un dossier divulgativo in cui si chiede una valutazione dell'impatto sanitario di tutte le polveri a Taranto, anche di quelle che le centraline Arpa non riescono a "vedere" con gli stumenti di misurazione del Pm10 e del PM2,5. E nel frattempo si chiede alla ASL: quali precauzioni occorre prendere per proteggere chi ad esempio pulisce i balconi?
L'inquinamento industriale e gli infarti sono strettamente correlati, e quindi oltre agli effetti a lungo termine gli inquinanti industriali provocano decessi nella stessa giornata in cui si verificano i picchi
7 settembre 2016 - Alessandro Marescotti
La mortalità respiratoria aumenta dell'8% per ogni microgrammo di polveri sottili (di origine industriale) in più a metro cubo
Esiste una correlazione statisticamente significativa fra emissioni industriali e morti. Al centro dell'attenzione il PM10 di origine industriale. Viene dunque confermata la pericolosità delle emissioni industriali nell'ambito del congresso internazionale di epidemiologia da poco conclusosi a Roma (ISEE 2016). I dati su Taranto sono un aggiornamento dello "Studio Forastiere" del 2013.
Cremona capoluogo spicca negativamente per la numerosità dei giorni in cui la concentrazione di PM10 supera il valore di soglia: nel 2012 quasi un giorno su tre.
Ancora una volta constatiamo l'assenza di qualsiasi intervento da parte del Sindaco di Taranto. Taranto è abbandonata mentre l'AIA si rileva un colabrodo
Se l'Ilva avesse avuto buone ragioni per contestare la perizia della magistratura avrebbe dovuto presentare la sua controperizia nell'incidente probatorio e non lo ha fatto
20 novembre 2012 - Alessandro Marescotti
Ilva, studio Sentieri, a Taranto aumentata la mortalità
Queste parole di Charles Michel sono pericolose e fuorvianti. Esempio lampante è la storia dell'antica Roma, spesso citata a sostegno del "si vis pacem, para bellum". I Romani usarono quel detto non per costruire la pace ma per imporre una storia costellata di guerre di conquista
Alla fine dell’Ottocento Francesco De Sanctis espresse una condanna di Guicciardini che, con il suo scetticismo e il suo disincanto pessimistico, era rinunciatario nei confronti della corruzione e della decadenza politica italiana. Era capace di comprenderne la portata nefasta ma ne poneva rimedio.
Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
Battaglioni di "partigiani russi" che combattono per Kiev hanno varcato la frontiera e dichiarano di aver occupato tre villaggi russi vicini al confine ucraino. Ma chi sono e che idee politiche hanno?
La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
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