Aggiornamento degli studi epidemiologici su Taranto

A Taranto c'è correlazione fra mortalità ed esposizioni cumulative di PM10 industriale e di S02

L'inquinamento industriale e gli infarti sono strettamente correlati, e quindi oltre agli effetti a lungo termine gli inquinanti industriali provocano decessi nella stessa giornata in cui si verificano i picchi
7 settembre 2016

"Esposizioni simultanee e cumulative a PM10 industriale e a SO2 (anidride solforosa) sono risutate associate con la mortalità nella popolazione studiata. Sia le esposizioni recenti e sia quelle lontane sono responsabili degli effetti negativi sulla mortalità".

Non lasciano adito a dubbi le conclusioni dello studio presentato a Roma (ISEE 2016) relative all'effetto delle emissioni industriali, che prende in considerazione anche le malattie del cuore, in particolare gli infarti. Sono i cosiddetti "effetti a breve termine" che si verificano anche "in giornata" quando si verificano incrementi del PM10 industriale e l'anidtride solforosa che è un tracciante delle emissioni industriali. 

Lo studio è il seguente

Distributed-lag models of long-term health effects of exposure to industrial air pollution in the Taranto area (Southern Italy)

Risultati: "A total of 33,042 subjects died from natural causes by the end of the follow-up period. Both industrial PM10 and SO2 at lag 0 were associated with natural mortality: HR 1.04 (95% Confidence Interval (CI):1.02-1.06) and 1.09 (95%CI:1.05-1.12) for each 10µg/m3, respectively. Stronger associations were observed for heart diseases (HR 1.05 for PM10 and 1.11 for SO2) and acute myocardial infarction (HR 1.10 for PM10 and 1.29 for SO2). Similar effects were found with the 35-year cumulative exposure. The distributed-lag models for natural mortality showed that the effects were due to both the recent exposure (previous 5 years) and the exposures in the distant past (30-35 years lag)". 

Conclusioni: "Concurrent and cumulative exposures to industrial PM10 and SO2 were associated with mortality in the cohort. Both recent and distant exposures are responsible for the negative effects on mortality".

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