"La procura indaghi l'Ilva per omicidio"
La Procura indaghi l’Ilva anche per omicidio volontario e lesioni aggravate. E’ questa la richiesta contenuta nell’esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli. Archiviata la campagna elettorale «il ballottaggio non ci interessa – ha detto – non siamo coinvolti in alcun modo», gli ecologisti rilanciano l’iniziativa. Lo fanno sul tema più caldo del momento: l’inchiesta a carico dello stabilimento siderurgica.
L’esposto di Bonelli riprende contenuti e conclusioni delle due maxi-perizie disposte dal gip Patrizia Todisco. «Documenti – ha spiegato Alessandro Marescotti – che consegnano una dimensione ed una gravità del problema inquinamento, che nemmeno noi immaginavamo, che ci lascia sorpresi e sgomenti».
Proprio l’indagine epidemiologica della Procura evidenza in modo preciso – hanno ribadito gli ambientalisti nella conferenza stampa svoltasi ieri – come “nei 13 anni di osservazione sono attribuibili alle emissioni industriali 386 decessi totali, 237 casi di tumore maligno con diagnosi da ricovero ospedaliero, 247 eventi coronarici con ricovero, 937 casi di ricovero ospedaliero per malattie respiratorie”. «Di fronte a questi numeri – ha continuato Bonelli – il reato di disastro ambientale colposo non può non essere allargato a quello di omicidio volontario con dolo diretto (art. 575 C.P.) e lesioni gravissime (artt. 582 e 583 comma 2 C.P.)».
Un tentativo di pressing sulla magistratura? «Assolutamente no – è stata la risposta del leader dei Verdi – esercitiamo una funzione civica come cittadini che mettono in evidenza un disagio di cui soffre la comunità». «E probabilmente – ha proseguito Fabio Matacchiera – la Procura sta già svolgendo le sue valutazioni: a mio avviso ci sono le condizioni per assumere un provvedimento di sequestro degli impianti».
D’altro canto, a giudizio di Aria pulita e delle altre liste collegate, «è evidente che l’Ilva non intende diminuire gli attuali livelli di inquinamento. Ha fatto ricorso al Tar contro la vecchia Aia ritenendola restrittiva e farà altrettanto per bloccare il processo di revisione avviato dal Governo».
Una questione che pesa come un macigno e non solo metaforicamente. Sommando tutte le emissioni dell’Ilva riportate nella maxi perizia, ad ogni tarantino spettano 210 kg di inquinanti all’anno.
«Un fenomeno – insiste Bonelli – che non riguarda solo il passato come qualche candidato sindaco ha detto in campagna elettorale. Secondo i periti della Procura, infatti, l’inquinamento ha causato e causa malattie e morti e non risparmia i bambini». Quegli stessi bambini del rione Tamburi che «non possono giocare – ha aggiunto Marescotti – perchè le aiuole sono inquinante come da ordinanza dello stesso sindaco che, però, non ha fatto affiggere nemmeno un cartello di divieto».
Non c’è solo la denuncia nell’attività degli ambientalisti che in Consiglio comunale costituiranno un gruppo unico e daranno vita ad un movimento che avrà una sede ed una struttura ben definita. «Dopo il ballottaggio – ha annunciato Bonelli – ci occuperemmo della determinazione del danno ambientale che paradossalmente nessun ente locale ha effettuato nella città più inquinata d’Europa. Inoltre, stiamo organizzando un evento internazionale con gli ecologisti europei sulla riconversione industriale. Il nostro obiettivo è portare a Taranto il commissario all’Ambiente dell’Unione europea».
Una riflessione finale sulla crisi dell’acciaio. «Purtroppo il mercato ci sta dando ragione – ha concluso il presidente dei Verdi – Cina, India e ora anche la Turchia producono in assenza di regole per l’ambiente e con un costo del lavoro notevolmente inferiore. L’impianto di Taranto è vecchio per cui, il combinato di questi due elementi, potrebbe indurre il management Ilva a delocalizzare la produzione e la città sarebbe danneggiata e beffata con buona pace di quei sindacalisti e di quei partiti per i quali questo è il futuro di Taranto».
Articoli correlati
- Corteo oggi 23 aprile alle ore 17
L'Onda del Futuro a Taranto
Partenza dal piazzale Bestat. Questo è un video realizzato da PeaceLink per l'occasione. PeaceLink è una delle associazioni che sostiene l'iniziativa.23 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - 23 aprile a Taranto
Parte l'Onda del Futuro, la manifestazione per dire stop all'inquinamento ILVA
Il raduno è previsto alle 16.30 nel piazzale Bestat. La manifestazione è organizzata dalle associazioni riunite di Taranto, a cui aderiscono i principali movimenti ambientalisti del territorio, ordini professionali e studenti23 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - ILVA di Taranto
Ambiente Svenduto, comincia il secondo grado del processo
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.19 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - PeaceLink sollecita il presidente della Regione Michele Emiliano
Perché la Regione Puglia non ha aggiornato lo studio epidemiologico del dottor Forastiere?
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.18 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
Sociale.network