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Perchè è giusto partecipare alla marcia del 6 Aprile

Anche se c'è molta sfiducia, è giusto partecipare alla marcia del 6 Aprile, per dimostrare che Taranto ha ancora voglia di vivere. Crediamo e continueremo a credere in una società migliore di quella in cui viviamo.
21 marzo 2014
Gianpaola Gargiulo

<<Ancora marce fate?>>

<<Ma a cosa servono?>>  

<<Avete visto quali sono stati i risultati?>>

Queste sono le obiezioni più frequenti che sento quando parlo della marcia del prossimo 6 aprile, con partenza da Statte; con questa marcia si chiederà a gran voce la chiusura dell'aria a caldo dell'Ilva.

Bene, mi piacerebbe rispondere alle obiezioni rivoltemi in questi giorni: Cosa credevate, Tarantini, che sarebbe stato facile spodestare ed abbattere l'industria inquinante? Che la cinquantennale rete di connivenze, favori, corruzione  morale che ha favorito l'Ilva ed ha consentito che quest'industria inquinasse un intero territorio si dissolvesse in un momento? Che i poteri forti non avrebbero usato mezzi leciti ed anche -soprattutto- mezzi illeciti per tenere in piedi degli impianti obsoleti?

Purtroppo, tutto il campionario della disonestà è stato messo in campo in questa partita, che vedeva contrapposti il profitto ed diritto alla vita. Ma credere di mollare in questo momento sarebbe un errore. Ritornare all'apatia ed all'indifferenza degli anni precedenti vorrebbe dire che noi Tarantini ci siamo arresi, che di fronte ad una terribile ingiustizia subita non abbiamo più la voglia di manifestare.

Bisogna continuare a rivendicare i propri diritti, a mostrare che la gente onesta di Taranto vuole vivere, che non si piega alle sporche logiche del profitto e della corruzione morale e materiale.

Anche se potrebbe sembrare improprio, vorrei ricordare che le grandi lotte per i diritti sono state lunghe e faticose: Mandela è stato in prigione 27 anni prima di essere un uomo libero e di vedere i frutti della sua lotta; Gandhi con la sua resistenza nonviolenta è riuscito a fare dell'India una nazione indipendente, ma di certo non c'è riuscito in un anno . Voglio dire che niente può essere ottenuto se non si continua lungo la strada intrapresa. Queste battaglie si basano anche sulla resistenza psicologica: quante volte abbiamo avuto dubbi, ed il desiderio di mollare; ma non bisogna cedere, non ora.

Invito pertanto tutte le persone oneste, che vogliono combattere non solo per sé, ma anche per i propri figli, i propri nipoti, a partecipare. Perchè coloro che ci vogliono indolenti, pigri, asserviti ai poteri forti capiscano che forse continueranno ad inquinare in maniera illecita il nostro territorio, ma che noi non accetteremo più questo stato di cose in maniera passiva, perchè crediamo e continueremo a credere in una società migliore di quella in cui viviamo.

Informazioni logistiche per agevolare la partecipazione dei tarantini ad un'impresa ambiziosa:

la marcia del 6 aprile, la prima nella zona industriale tra discariche e ILVA.

Si potranno utilizzare navette da 50 posti partendo da numerosi punti di ritrovo (di partenza e ritorno): viale Unicef all'altezza del bar Nirvana, discesa Vasto, Concattedrale, Corte d'appello a Paolo VI e piazza Gesù divin lavoratore ai Tamburi. Costo 1 € andata e ritorno.

I biglietti saranno venduti dagli stessi autisti e sono in prevendita allo stesso prezzo in diversi punti della città:

nelle librerie Mandese centro e viale Liguria, 82, al bar Diana ai Tamburi, alla libreria Gilgamesh di via Oberdan 43, all'ottica Occhinegro, viale Virgilio, 37 e al panificio gastronomia San Giuseppe, viale Cannata a Paolo VI.

Note: Il 5 e 6 aprile ci saranno due eventi a Statte, vicino Taranto. Perché proprio a Statte?
http://www.peacelink.it/ecologia/a/39915.html


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